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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, maggio 15, 2023

💛Lavorazione a spiga

 Da un post di Andrea Loddo ( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10229989842398926&id=1496491845)

La particolare conformazione a spiga, dei muretti a secco, in Sardegna, nella prima immagine. 

Nella seconda immagine, stessa conformazione a spiga nell'ingresso del nuraghe Piscu, a Suelli, nel sud Sardegna, conformazione che si trova spesso in altri nuraghi. 

La stessa conformazione, la troviamo nella particolare tecnica di chiusura dei nostri culurgiones, che anche nella forma, ricordano la spiga. Il "culurgiones", è un piatto tipico della cucina sarda, in particolare di Ogliastra ; per questo chiamati anche Culurgionis ogliastrini. Si tratta di una specie di ravioli realizzati con farina e semola rimacinata di grano duro; farciti con un ripieno di patate, pecorino sardo e menta, successivamente sigillati con la tipica chiusura  “sa spighitta” che ricorda una spiga di grano. 

Perché proprio la spiga? 

Perché Inanzittutto è simbolo di fertilità e abbondanza. 

Nella nostra cultura, c'è spesso il riferimento alla spiga, che è estremamente simbolica. 

Ne ho parlato riguardo "Su nenniri" che si fa per Pasqua, in cui ci sono anche le spighe ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/su-nenniri.html?m=0) 


"Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane da solo; se invece muore produce molto frutto”(Giovanni 12, 24)

Una "resurrezione", legata agli antichi culti di Madre Terra, e ai suoi semi che germogliano con l'arrivo del primo caldo primaverile. 

Una resurrezione, legata al grano, ad una spiga che viene tagliata come unità, ma che da vita ad una molteplicità di vite. 

Come il corpo di Osiride dopo la morte, di cui avevo già fatto cenno, da cui germoglieranno 28 spighe. 

La spiga rappresenta il corpo di luce, l'Oro, l'Horus, l'Essenza trasfigurata in qualcosa di più elevato, di più nobile, purificato. 

È il culto misterico dell'iniziazione ai cicli della vita. 28 come il ciclo lunare. É il culto dionisiaco, dei misteri eleusini, di Iside, il culto di Demetra, che si ripete in epoche diverse, con "testimoni" diversi. 

La spiga è collegata alla costellazione della Vergine, la "Spica", poiché il "corpo di luce", può nascere solo in un cuore vergine, non corrotto. 

Lo smembramento della spiga, e quindi di Osiride, sono stati necessari, poiché solo smembrando la spiga, trasformandola in farina, si può poi impastare simbolicamente con l'acqua amniotica del Femminino, di Iside, che darà vita ad Horus. 

È il sacrificio necessario. 

È il "fare sacro" in senso letterale. 

Il "pane di vita" cristiano, l'Eucaristia, affonda le radici in tempi ben più lontani. 

È il processo di osirificazione, di distruzione e rinascita nel corpo di luce, rappresentato da Osiride, dal Cristo, da Adone, in questo caso. 

Alle palmette per la domenica delle palme viene unito di solito un rametto d'ulivo. Simbolo sicuramente di pace, ma anche simbolo di quell'olio simbolico con cui viene unto il Cristo, il cui nome significa, appunto, "unto". 

Per fare l'olio, le olive si portano in un frantoio, stessa radice di "frantumare", perché si deve destrutturare la materia, per arrivare all'essenza, all'olio. 

Quello stesso olio, che asperso a filo d'acqua nel pozzo di Santa Cristina, ne rivela poi la ierofania nel dodicesimo anello della tholos, per indicare la "misura", il parametro della maturazione del grano( da qui, credo, sarà l'origine, come ho già scritto, della medicina dell'occhio, "sa meschina de s'ogu", fatta con olio e acqua, o con grano e acqua-  https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/la-pietra-di-villamassargia.html?m=0) "

 

La spiga, come simbolo di immortalità, di rinascita, di guarigione, così come lo è nella struttura architettonica "a spiga" dei nostri nuraghi. 


Tiziana Fenu 

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