Stavo notando come i gruppi di Tenores, presentano per lo più quattro voci ( https://youtu.be/7RnoWeykrjQ)
Mi è venuto questo pensiero, che rappresentino i quattro punti cardinali, i quattro elementi della terra, che si uniscono in un'unica frequenza, quella Sacra dell'Om, come avevo letto da qualche parte.
In effetti il loro, è un canto estremamente vibratorio.
Sono in alcuni casi ho visto i cinque elementi, che ha un suo perché, di connessione con il Divino e con la simbologia del Toro..
Avevo scritto qualcosa a riguardo, in questo mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/due-cose-hanno-sempre-incuriosito_12.html?m=0
"Sonorita' che si intrecciano ad invocazioni, per affermare con una precisa identità culturale, il forte radicamento ad una terra verso la quale sentono un' appartenza ancestrale, mista ad un profondo senso di sacralità, devozione e misticismo
Il Canto a tenore esisteva in epoca protosarda, e le sillabe sonore sono portatrici di sogni, concetti, idee, tutti rivolti al divino, e sacralizzare il nuraghe in cui sicuramente nacquero questi canti Sacri
È un suono graffiato delle corde vocali, unito alla nasalizzazione, come il muggito del Toro impostato sulle frequenze dell'OM sacro e vibrante, che si diffonde in onde concentriche verso l'alto
Una vibrazione che crea una forma geometrica sacra
Che serve a richiamare la forza creatrice e fecondante della terra, così come le rane Toro richiamano le loro femmine con una certa frequenza modulatoria, in modo loro che il loro richiamo non si confonda tra tra gli altri
Forza creatrice della terra che garantiva abbondanza nel raccolto Infatti nuraghi venivano edificati probabilmente nel periodo estivo, esemplificando nella costruzione geometrica Divina e perfetta, la sacra spiga del grano
Immagino che si richiamavano , comunicavano, si geolocalizzavano , da un nuraghe all' altro, con questo metodo di frequenze specifiche, una per ogni altitudine, o forse, addirittura, una per ogni nuraghe, mentre officiavano intorno al fuoco, e l' energia si amplificava mentre invocavano il Dio Toro, il Dio Sole, la Madre Terra.
Non erano gli uomini che lavoravano la terra. Doveva essere sicuramente la classe sacerdotale, quella che conosceva gli astri, le lunazioni
Quella che aveva la maestria del governare l' Acqua e il Fuoco
La Donna crea, accoglie
Il Vento, rappresentato rappresentato da quella maschera rossa , vitale di passione , del Bundhu, dà la direzione
Una direzione ascensionale di vitalità primordiale
Vento, uomo e toro
Il "bundhu" dà forza a tutto, perché è l' Anima, lo stesso fuoco
Vaga-bundhu( vagabondo)
Furi- bundhu ( furibondo)
Il vento, il Bundhu, è AN, il Soffio Vitale
L' Anima delle JANas
AN di DANa
La cono-scenza
La scienza del "cono", del nuraghe, della Spirale Aurea."
Ma c'è di più
4 tenores
A volte 1+4
5, il numero aureo legato al Toro e alla Dea Madre, Venere, la Tanit
Ma i numeri 1+4, quindi 14, e il 4, li abbiamo trovati come Archetipi rappresentati nel simbolo della tribù dei Dan ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)
che presenta una lettera Nun, corrispondente al Sacro Archetipo Ebraico Nun, con funzione "trasformazione", e un Sacro Archetipo Ebraico Dalet, con funzione solidità rappresentata come una porta, un portale, una Janna ( tutti gli ingressi delle Domus de Janas, sono quadrati, ricordano una Dalet - https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/gli-ingressi-quadrati-delle-domus-de.html?m=0), che stabilisce, come un portale sacro, cosa può passare e cosa no.
Insieme, queste due lettere ebraiche, formano la lettera Tau, il ventiduesimo Archetipo, il Giudice, colui che ha il sigillo divino.
Giudice sacro, come i nostri Giganti di Mont'e Prama.
Come i Giudici che fondarono i nostri quattro Giudicati Sardi nell' VIII sec. aC
Sulla lettera Nun avevo scritto:
"Nun Infatti era insieme, la divinità cosmogonica che rappresentava l'elemento acqua acque primordiali, il mare primigenio
Nun è infatti il padre originario, l' androgino, la coppia cosmogonica delle acque universali creatrice, Nun e Nunet, di cui già parlai in un mio precedente post .
Considerando che la parola Nuraghe, ha come radice, "NU-", che è la stessa radice sia di "nun", che rappresenta l'acqua, che Nur, che rappresenta il fuoco, già capiamo l' importanza di questa lettera ebraica, il quattordicesimo Sacro Archetipo.
È chiaro che il nuraghe di per sé rappresenta quella divinità originaria e androgina che contiene in sé sia l'elemento fuoco che l'elemento acqua.
Ma la cosa straordinaria è che "Nun", rappresentava il salutare primordiale, chiamato " NYNY", il cui segno era un uomo che trasmette energia, come un fulmine a zig zag, come il saluto dei nostri Bronzetti sardi, che hanno quasi tutto il palmo della mano rivolto in avanti.
Il potere di trasmettere energia, che si trasmette come un fulmine a zig zag
Sulla Dalet, invece, avevo scritto:
"La Dalet rappresenta la porta, ed è proprio in concomitanza con la simbologia della Nun, si accorda perfettamente .
La lettera Dalet, il Quarto Sacro Archetipo Ebraico, era rappresentata dagli egiziani, con le quattro dita unite e il pollice in alto, lo stesso simbolo della Nun, un uomo che saluta e che irradia energia, e questa Dalet, nello specifico, indica la posizione della mano e delle dita, con pollice dalle dita .
Quattro dita unite ( come il 4 della Dalet) più una separata, il pollice, ( 4+1, cioè il 14 della Nun), che vediamo nel saluto dei Bronzetti sardi, come se fosse un simbolo distintivo proprio della tribù di Dan.
Nell'alfabeto sinaitico era rappresentata come un pesce piatto e ha come valore ghematrico il 4, cioè la terra con i quattro elementi, Aria Terra, Acqua, Fuoco, e con i suoi 4 punti cardinali nord sud est e ovest
Perché la Dalet è la porta di iniziazione sulla terra, nella materia, nella carne
La Dalet è il verbo incarnato
È l'energia maschile primordiale che si esprime nella forma femminile della terra
"Porta", in sardo si scrive "Janna", cui poi il nome "Jana", perché la Jana è un portale.
Conduce nelle sue strette aperture uterine delle Domus de Janas, per consentire la rinascita.
E la lettera Dalet, è un portale, un unione, tra Cielo e Terra, che rappresenta anche il tetragramma di Dio, YHWY.
Quindi rappresenta la divinità sulla terra.
E quelle quattro dita unite, separate dal pollice, esattamente come il saluto dei nostri Bronzetti, sardi indicano le quattro lettere del tetragramma divino, che si esprimono nella terra insieme al pollice, un "4 + 1", che rappresenta la Quintessenza dell'umano, che è unito alla divinità".
Capite, quindi, come la conformazione dei Tenores, a quattro, o cinque voci, non sia casuale, ma affondi le radici in periodi antichissimi, nella simbologia stessa del silbolo primordiale dei Dan, quando le frequenze vibratorie erano considerate molto potenti, di cui gli Archetipi sono Forma vibrante attiva.
La potenza del suono, in cui si esplicano e manifestano le primordiali energie degli Dei scesi tra noi.
Tiziana Fenu
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