Venerdì 19/05/2023 , abbiamo una Luna Nuova in Toro, governata dall'energia del ventiduesimo Sacro Archetipo Ebraico Tau, in correlazione all'Arcano Maggiore del Matto, di valore 0, o 22.
Mi piace molto questa correlazione con questo Arcano, perché indica un potenziale energetico, libero, non costruito, molto potente, che aspetta solo di concretizzarsi.
Un po come la stessa energia delle acque primordiali creatrici.
Questo periodo è dominato dall'acqua, ma già, lo avevo anticipato, poiché abbiamo avuto delle energie molto potenti, legate all'elemento acqua, sia per la Luna Nuova in Ariete del 21 marzo, sia per la Luna Nuova, sempre in Ariete, del 21 Aprile, con eclissi solare ibrida, totale e anulare, sia per Beltane, il primo maggio, tutte tappe con Archetipo Mem, acqua, e Arcano Maggiore XIII, la Morte.
Inoltre, la seconda eclissi, quella lunare, avvenuta per il 5 maggio, si è manifestata in Luna Piena in un segno d'acqua, lo Scorpione, e un Archetipo Phe di espansione, un Archetipo anch'esso femminile, che abbiamo trovato in svariate tappe, compresa questa dell'ultimo plenilunio, che è stato carico di più energie combinate insieme ( plenilunio, Wesak ed eclissi lunare- https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/wesak-2023.html)
"Con queste due eclissi, solare e lunare, tra luna nuova e luna piena, tra due Archetipi che manifestano, uno, l'immersione e la momentanea morte nel proprio ventre, nelle proprie origini, nella propria Essenza, e l'altro, quello della Luna Piena, l'espansione dopo la morte e la risalita, siamo dentro un corridoio energetico molto intenso, profondo, viscerale, emozionale".
Quindi abbiamo avuto due Lune Nuove, entrambe in Ariete, 21 marzo e 20 aprile, con lo stesso Archetipo Mem, e stesso Arcano della Morte.
Due Lune Piene, il 6 aprile in Bilancia, e il 5 Maggio in Scorpione, con lo stesso Archetipo Phe, e Arcano la Stella.
Quindi, a partire dal 21 marzo, siamo sotto l'energia dell'elemento acqua, del Femminino.
Acqua in espansione, per l'esattezza. Come una gestazione che arriva al culmine, a fine percorso, dopo la "bolla", anche tra le due eclissi.
Ma lo si vede anche dal tempo.
Non smette di piovere.
Una pioggia incessante, senza rumore, senza fulmini, senza l'impronta dell'energia maschile, rumorosa, elettrica.
Un'energia Yin, che si implementa bene con questo novilunio in Toro, un altro segno Femminile.
Un segno di terra, che accoglie l'acqua, che stavolta si espande oltre i confini.
Straripa.
Sopravvive ciò che ha radici, ciò che è forte, ben radicato.
Nella Madre Terra, nel cuore, nella Memoria.
Nella memoria di noi, prima dello strappo, dell'abbandono, delle ferite, del naufragio.
Un "diluvio" metaforico, necessario, che segna lo spartiacque tra il prima e il dopo.
Tra il" potenzialmente salvabile", e ciò salviamo realmente, nel caos di questo naufragio.
Eppure, mai come in questo periodo, l'acqua è stata così purificatrice.
Ha accolto tanto.
Lacrime impastate a gioia, a dolore, e riposte nel grembo sicuro della Madre.
Della concretezza, della Terra.
Abbiamo imparato ad essere Madre di noi stessi, in questo gioco di ruoli in cui si si alterna, tra Madre e Figlio.
Ciò che è essenziale alla crescita.
Un'energia Yin, che è materia, radicamento, complementare a quella Yang, elettrica, l'energia del cielo, che in questo periodo ha accolto il Femminino, senza fragore, con dolcezza, restituendolo in pioggia.
Come un battesimo a nuova vita.
L'Archetipo di questo novilunio in Toro, segno femminile, che si manifesta in un giorno di Venerdì dedicato a Venere, rappresenta, energeticamente, proprio questo raggiungimento ad un nuovo stadio
È quello della Tau, il vendiduesimo Archetipo.
La Tau, simbolo di scarnificazione dell'essenziale.
Molte cose, situazioni, frequenze, hanno perso importanza.
La Tau, il Sacro Sigillo Divino, che sancisce l'unità tra cielo e terra, al cospetto della quale, le altre cose, perdono importanza.
Ognuno dei quattro bracci, una crocifissione metaforica, un'alleanza ritrovata tra la nostra dimensione spirituale e quella terrena.
Un radicalizzare ciò che siamo già, e che non abbiamo mai avuto il coraggio di manifestare in modo così netto e chiaro.
Senza sfumature, senza sbavature.
Morti e risorti, in quella dimensione della Confusione, necessaria e funzionale, come l'entropia da cui tutto ha origine. .
Per arrivare al salto di qualità. Di Ottava.
La Con-fusione, che porta la "Fusione-con" noi stessi.
Certe Frequenze, non le tolleriamo più. Certe ambiguità nemmeno.
È una liberazione che concilia gli Opposti, restando presenti a sé stessi, in una dimensione che è solo Presenza.
Presenza, che implica una certa integrità, una certa corresponsione armoniosa tra mente, cuore e anima.
Come ho scritto più volte, riguardo l'antica tribù dei Dan, degli Shar -Dan, il cui simbolo erano la Nun e la Dalet insieme, che formano la Tau, che significa "Giudice", questi due Archetipi, indicano trasformazione nella concretezza. Nella materia.
La forma archetipale, è quella di una porta, di un passaggio stretto, come le piccole porte quadrate delle Domus de Janas, attraverso il quale si passa, come in un condotto uterino, per una continua rinascita a sé stessi.
Si rinasce, si deve rinascere, senza pesi inutili che ostacolino o rendano difficoltoso il passaggio.
Si deve avere discernimento, capacità di giudizio, per capire cosa va salvato, che cosa va radicalizzato e posto a dimora per fruttificare.
Si impara ad osservare, ad avere discernimento.
A fare un passo indietro.
A scendere dalla croce, in cui tutto ci sembra separato, direzionalo verso i nostri opposti, e si impara.
Si impara a stare al centro.
A trascendere la divisione.
La separazione.
Lo strappo.
Il dolore.
Si sta con la mano sul cuore,
Dove l'azzurro del cielo si amalgama all'azzurro del mare, e dove il confine è solo un nostro parametro di riferimento.
Si dice, del Tau, che il "Tau fa morire, il Tau fa vivere".
Dipende da come lo viviamo.
È un Sigillo.
Un Sacro Sigillo.
Da custodire, ma anche da manifestare.
È come un seme che aspetta di germogliare.
È come il Matto in potenza.
Un'energia distruttiva o creativa.
Dipende dall'uso che ne facciamo..
Da come intendiamo il sacrificio sotteso a questa croce, a questo stretto passaggio, che ci obbliga allo stare nel nostro nucleo pulsante, dove gli Opposti, per poter assurgere al compito di Giudici del Giusto, stanno in equilibrio, si armonizzano a vicenda, trascendendo le divisioni esterne.
Ci si concentra.
Si ritrova il "centro-con" sé stessi.
Dove si ritrova il "sacri-ficio", il "sacrum facere", con sé stessi.
Dove ci si è altarizzati, in nome della nostra Cattedrale, della nostra verità, della nostra Essenza.
Dove siamo vuoto, quindi, tutto possibile in potenza, come il Folle, che non ha confini, non ha bagaglio.
Segue se stesso, perché si è armonizzato nel suo equilibrio tra i suoi squilibri.
E riemerso dall'abisso, dalla Luna Piena in Scorpione, del 5 maggio, che è stata un concentrato di energie, dalle più basse e misteriche, alle più alte, coadiuvate dal Wesak, all'eclissi di Luna, che hanno traguardato un passaggio profondissimo, viscerale, in un mese di Maggio, legato proprio al Femminino, all'acqua.
Come un respiro a nuova vita, dopo una lunga apnea.
Tiziana Fenu
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In sovrapposizione Matteo Arfanotti Artist
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