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domenica, novembre 28, 2021

💛Protonuraghe Front'e Mola

 Similarità e simbologia dei Sesi di Pantelleria e i protonuraghi Sardi. 


Riprendendo l'interessantissimo post del ricercatore ed esperto di megalitismo Roberto Giacalone, che ringrazio di cuore per lo scambio di interessi, riguardo i Sesi di Pantelleria(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2990815511246615&id=100009545872101), che trovate anche sul mio blog ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/roberto-giacalone-i-sesi.html?m=0), le strutture funerarie risalenti al Bronzo medio e finale(2200-1400 a.C), con struttura a gradoni simile all'altare di Mont'e d'accoddi e ai protonuraghi sardi, con lunghi corridoi, abbiamo notato, con ulteriori approfondimenti, che in uno di questi protonuraghi in Sardegna, il protonuraghe Fronte ‘e Mola nel territorio di Thiesi(provincia di Sassari), è presente la protome di un pesce, di cui pubblico l'immagine con il relativo blog di riferimento(https://pieragica.wordpress.com/2017/11/27/thiesi-il-protonuraghe-fronte-e-mola-e-larcana-pietra/amp/) 

Diversamente dagli altri protonuraghi a pianta rettangolare, dice il testo, questo termina quasi a punta, ricordando la prua delle nostre tipiche imbarcazioni di Cabras, "is fassones".

In una nicchia, la prima sulla destra si trova anche un masso, sul quale è stato scolpita, a nostro avviso, perché l'autrice dell'articolo non definisce di che animale si tratta, la testa di un pesce.

Inequivocabilmente un pesce, anche se a primo impatto era sembrato un serpente.

Poi approfondendo, scopriamo che la parola "sesi" (il nome delle strutture funerarie di Pantelleria), in spagnolo(che è molto simile al sardo), significa un tipo di pesce molto simile al dentice, un pesce di acqua salata.

Poi, subito dopo, realizziamo che il dentice, in sardo, si dice "sa boga".

"La boga o boba è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia delle Sparidae, come i saraghi e il dentice.

Il suo nome etimologicamente significa "occhio di bue", dato il suo occhio molto grande rispetto al muso, ed il termine scientifico usato per indicarla è boops boops.

 Sa boga è una specie ermafrodita proterogina: tutti gli esemplari nascono femmine e invecchiando si trasformano in maschi. "

 

Quindi abbiamo un pesce ermafrodita.. Maschile e femminile. 

" Boga"

Dal verbo sardo "bogare", "togliere/togliere fuori". 

Da cui "Bogadora", (la levatrice, colei che dava la vita, colei che "boga", tira fuori i bambini dal ventre materno, contrapposta ad "accabbadora", colei che pone fine alla vita dei sofferenti).

Quindi una sorta di "divinità primigenia", Monade, ermafrodita, che ha in sé, due principi, maschile e femminile, e che richiama anche il Toro, simbolo per eccellenza dell'Antica Civiltà Sarda. 

Un toro taurino/uterino, come possiamo vedere dalla tipologia delle strutture funerarie delle Tombe dei Giganti(risalenti al 1500-1300 circa), successive ai protonuraghi, o nuraghi a corridoio, o arcaici, differenziati da quelli a tholos, successivi, del Bronzo medio. 

Il periodo prenuragico in Sardegna, è caratterizzato dai circoli funerari, dai dolmen e dai menhir, e dalle ciste litiche, specie durante la cultura di Ozieri. I menhir sono protagonisti di riti fecondatori, elementi maschili infissi nella terra per ingravidarla, per renderla fertile e fruttuosa. 

Il Dio Toro padedro della Grande Madre, cultualizzati, in sinergia e complementarietà nelle Domus de Janas, nelle Tombe dei Giganti successivamente. 

Poi i dolmen, orientati per lo più verso est-sud (rinascita nel grembo della madre), spesso decorati con coppelle votive(siamo a fine IV millennio a. C, sino al II a.C., o forse molto prima) 

E i protonuraghi, datati al II millennio a. C. circa, che funzione avevano? 

Erano più tozzi, rispetto ai nuraghi successivi, senza camera circolare, con uno o più corridoi e qualche rara celletta coperta a falsa volta, e accesso al vano superiore, e spesso con camera a forma di chiglia rovesciata, che anticipa i più evoluti nuraghi a tholos. 

La scoperta di questa scultura a forma di testa di dentice, di "boga", in sardo, o di "sesi", detto in spagnolo(lo stesso nome delle strutture funerarie nell'isola di Pantelleria), deve far riflettere sul grande significato che potesse avere questa protome all'interno del nostro protonuraghe di Thiesi. 

Una "boga" dall'occhio di bue/toro. 

Una boga che, come le nostre antiche bogadoras", le nostre levatrici, ha una valenza sacrale di nascita, di rinascita, di fertilità, di "tirare fuori" la vita dalla stessa morte. 

Potrebbe essere il grande pesce collegato a Nommo, il dio anfibio, arrivato sulla terra su una barca piena di acqua (questo spiegherebbe anche la forma a "fassones", a punta, come la chiglia navale, di alcuni protonuraghi) 

Nommo, il Maestro dell'acqua, metà uomo e metà pesce, è l'istruttore dell'umanità, dei Dogon, che ha insegnato loro tutto ciò che riguarda la sapienza di Sirio. 

Colui che ha fatto nascere l'umanità, che ha tirato fuori, come una levatrice, come una bogadora, i loro talenti. 

Divenne Oamnes per i Sumeri

Nommo divise il suo corpo tra gli uomini per nutrirli, e fu crocifisso su un albero per essere resuscitato, come Osiride e Cristo. 

Ma la stessa divinità si trova anche nella mitologia giapponese

Nella mitologia sumera fu Enki a delimitare i cieli, creando i 12 segni dello zodiaco, che ci portano inevitabilmente a pensare ai 12 discepoli che, hanno Gesù come rappresentante del sole.

Dunque il numero 12 era un numero “base” da applicare a tutte le questioni riguardanti il Cielo e la Terra, e ovviamente il loro legame, compresa la suddivisione del cerchio stellato intorno al Sole. 

Fu così, che utilizzando le loro sofisticate mappe stellari, raggrupparono le stelle nei vari segmenti del cielo in costellazioni. 

Il nome di queste fu scelto ispirandosi ai loro stessi leader. Ecco allora nominato, tra i 12 segni, EA, “Colui la cui casa è L’acqua”. Egli era ammarato sulla Terra nelle acque del Golfo Persico, amava risalire le paludi su una barca e riempi' i laghi di pesci, esattamente come Adapa , Gesù . Gli resero onore attribuendo un nome consono a due costellazioni, quella dell’UOMO dell’acqua (Acquario)e quella dei Pesci.

In Giappone la divinità Ebisu, beneaugurante di prosperità e fortuna, è un grasso pescatore barbuto e sorridente che spesso porta una canna in una mano e un tai (cioè un dentice, simbolo di buona fortuna) nell'altra. 

Ai tempi dei Sumeri,  era rappresentato sempre circondato da sacerdoti vestiti come pescatori. 

E questo dentice ermafrodito, questa "boga" con l'occhio taurino, non può che rappresentare le energie primordiali della civilizzazione dell'umanità, incarnate in un "Re/Pesce" 

Un passaggio ad una conoscenza superiore, che necessita di entrambe le energie, e perché anche per la nascita e rinascita, si necessita della sinergia degli opposti.

Il dentice/Nommo, che arriva su un'arca, tra pioggia e fulmini. 

E, dell'arca, nei protonuraghi Sardi, si è mantenuta la conformazione affusolata su un lato, come un fassones di Cabras(molto simili alle imbarcazioni egizie). 

Fassones, che, guardacaso, sono le imbarcazioni dei pescatori. 

Ma consideriamo anche una particolarità dei Sesi di Pantelleria. 

Dei 57 Sesi fino a noi pervenuti, solo uno è rimasto integro: il Sese Grande o Sese del Re, così chiamato poiché destinato alla famiglia dominante del villaggio. La sua altezza è 5,58 metri circa e la sua pianta è un’ellisse, i cui assi misurano, uno più di 10 metri, e l’altro circa 20. È formato di dodici celle, tutte situate al centro della costruzione, e di dodici corridoi, lunghi fino a 7 metri, che conducono verso il centro terminando in una cella e in undici ingressi. 

I Sesi minori, hanno da due a undici ingressi. 

Le loro dimensioni variano da Sese a Sese, ma in genere non superano il metro e cinquanta d’altezza. I defunti venivano sepolti in posizione fetale, con la testa rivolta a ponente verso l’interno ed i piedi verso l’uscita della galleria. 

Perché solo il Sese del Re ha dodici celle e dodici corridoi? 

Perché il 12, numero sacro anche nell'antica civiltà sarda(oltre che nelle altre civiltà), tanto da essere chiamato "su Santu Doxi", corrisponde alla dodicesima costellazione, quella dei Pesci. 

Il Pesce (come il Cristo, i Nommo, Mosè, Budda, e tutti gli avatar che lo rappresentano) ha portato la Sapienza sulla Terra, la conoscenza, il Sapere misterico. 

La dodicesima costellazione è proprio quella dei Pesci, l'ultima dello zodiaco. 

Gli undici ingressi, che rappresentano simbolicamente gli altri 11 segni zodiacali,  convogliano verso la cella centrale, quella del Re, del Pesce, del Nommo, del dentice, de "sa boga", e magari anche il nostro protonuraghe Fronte ‘e Mola di Thiesi, con quella scultura a testa di pesce, rappresentava un "Sese del Re", come quello di Pantelleria. 

L' architettura tra Sesi e protonuraghi è troppo simile, per non pensare che ci sia un collegamento, una stessa identica "mano" che li abbia edificati. 

Potrebbero essere quindi, monumenti funerari anche i nostri protonuraghi, con una forma bassa, allargata, a "pesce", che poi si sono "evoluti", seguendo la logica delle costellazioni che si susseguono, in offerte votive, in celebrazioni al Sole. 

Pesci, Ariete, Toro... 

Il Toro è il Sole.. 

C'è anche un altro fattore da considerare. 

"Sesi", in sardo, significa "sei", sia come declinazione del verbo essere, sia inteso come numero sei. 

Sappiamo che il sei è di grande importanza, perlomeno nell'antica Civiltà Sarda. 

È legato al Fiore della vita, all'esagono, al concetto di "costruttori divini", alla sinergia tra maschile e femminile. 

Legato quindi al numero sei

E il sistema numerico sessageminale, basato sul sei/sessanta e multipli, era quello babilonese, così come lo era nella nostra Antica Civiltà. 

Ora, se pensiamo che anche in un luogo sacro come il pozzo di Santa Cristina, si è evidenziato con una ierofania, come ha scoperto il ricercatore Sandro Angei(http://maimoniblog.blogspot.com/2018/10/21-aprile-al-pozzo-sacro-di-santa.html), della  quale ho approfondito la valenza(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html), proprio il dodicesimo anello della tholos, che si verifica il 21 aprile, inizio dell'anno nuragico(il 21 è speculare al 12, tra l'altro), appare chiaro che il 12, su Santi Doxi, il dodicesimo segno, il Pesce, che è rappresentato come due Pesci disposti come un Tao, quindi con la polarità maschile e femminile, diventa simbolo di Monade creativa primordiale, esattamente come il nostro dentice, "sa boga", il "sesi", ermafrodita per davvero. 

Il Pesce Nommo, o Gesù, o altri avatar che hanno portato risveglio e abbondanza e hanno tirato fuori, hanno portato alla luce, come sa "bogadora", il meglio dell'umanità 

Sono considerati civilizzatori dell'umanità. 

Sacerdoti-pescatori, che portano abbondanza attraverso l''iconografia del pesce, rimasta poi fino all'epoca cristiana con un Cristo, che, da buon "Pesce/ichthys" civilizzatore/risvegliatore di coscienze, opera la moltiplicazione dei pani e dei pesci. 

Vi sono anche rappresentazioni della divinità sumera Enki, che per civilizzare le città, "tira fuori" letteralmente, come una "bogadora" dei pesci dai pozzi(dalla pagina di uno studioso di civiltà mesopotamiche, Louis Galador https://www.facebook.com/100063589626326/posts/292636579532661/), come se simbolicamente, il pozzo, come i nostri tanti pozzi sacri, fossero il ventre dal quale nasce la consapevolezza, la sapienza, la conoscenza di una nuova civiltà, rappresentata dai pesci che guizzano fuori.

Se notate, sul pozzo, vi è la rappresentazione di svariati "trapezi", che sembrerebbero tronchi di cono, come i nostri nuraghi. 

Cristo può farlo, come Enki, come gli altri avatar, perche è un ermafrodita, una creatura che ha in sé le due polarità, maschile e femminile. 

Il Pesce, archetipalmente, rappresenta anche la Vesica Piscis, le due polarità che generano il Fiore della vita. 

Io credo che in queste due strutture, i Sesi funerarie di Pantelleria, e i protonuraghi, rappresentino la firma di questi civilizzatori Atlantidei, che hanno lasciato segni un po ovunque del loro tipo di architettura. 

D'altronde anche gli Apkallu, gli ibridi sumerici "pesce-uomo", o "pesce - uccelli", con il loro banduddu(termine molto sardo), simile alla forma della  stele centinaia delle Tombe dei Giganti, battezzano gli umani con una pigna(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-banduddu-e-le-tombe-dei-giganti.html), che rappresenta la ghiandola pineale, il tirso(guarda ad come il nostro Tirso sardo, acqua ancestrale di memoria e conoscenza). 

Lì battezzano, con al polso una "ghirlanda/orologio", spesso con 15 petali. 

Il quindici rappresenta il quindicesimo giorno, quello centrale, in un ciclo lunare di 29 giorni. 

Il ciclo più fertile, quello all'apice della fertilità 

Perché questi semidei, questi Re o sacerdoti pescatori, sono i civilizzatori, e il nome di questi Sesi, e il pesce, il dentice/boga, del nostro protonuraghe, non lasciano spazio a dubbi. Sono le stesse strutture funerarie, nate per onorare questi civilizzatori. 

Il Re/pesce, "su bogadori", quello che porta alla luce l'umanità. 


Tiziana Fenu 

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