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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, novembre 26, 2021

💙La mistificazione concettuale

 La mistificazione concettuale, giocando sulla semanticita' delle parole, è sempre pericolosa.

Riflette una superficialità di fondo("superficialità di fondo", che bell'ossimoro) che tradisce poca dimestichezza con la propria Essenza, che è sempre verità.

Quando ci disconnettiamo da essa, siamo in balia della mistificazione, dell'illusione, degli incantatori di serpenti, di chi è preso solo da se stesso.

Si è giocato molto, sulle parole, da quando "tutto questo è iniziato", come ho già avuto modo di approfondire, ammantando di negatività numeri e nomi sacri.

Non ultimo, il Drago.

Il più potente.

Ho visto un film ieri, ambientato in epoca medioevale. Un film cecoslovacco, ucraino, forse. Non saprei. 

Le giovani donne del villaggio venivano rapite da un drago, che in effetti era un giovane che si trasformava.

Ma lei riesce a "toccare e vedere" il suo cuore, e quando verrà riportata a casa, dal suo promesso sposo, invochera' lei stessa, il Drago, per farsi portare via, perché sceglie l'Amore.

Era un po di giorni che volevo scrivere anche sul Drago.. Drago, speranza, diciannove, Sole..

Quanto ancora dobbiamo subire questo offuscamento energetico e iniziamo a governare la nostra intima energia?

La nostra Kundalini, il nostro Drago interiore, così demonizzato, così deturpato dall'ignoranza che lo vuole accostare ad una comparsa di cartongesso, senza spessore, utile come carta carbone a ridosso di un qualcosa che è anche più grande di lui, e del quale gli sfugge il senso, perché ha barattato la sua Anima con il potere effimero.

La simbologia del Drago è antichissima. In Oriente è collegato alle energie creative, positive, che portava avanti una lunga gestazione che durava 500 anni in un Uovo recettore di Sapienza e Conoscenze misteriche, Custode di inestimabili tesori nascosti su cime altissime.

Guardiano del Vello d'Oro e delle Esperidi, simbolo, metaforicamente, di quella ricchezza interiore che dobbiamo scoprire in noi stessi.

Ricchezza che parte dal nostro radicamento, dalla gestione dell'energia sessuale a partire dal primo chakra, che non rappresenta altro che il nostro approccio alla vita, non il sesso in sé, che invece, ne è solo un aspetto.

L'energia del Drago è maschile, è il fare, è il Fuoco, è il fulmine, è la forza di costruire (e non di distruggere, e di restare in un'energia ferma, limitata, in una forma prestabilita).

Ma è anche un'energia di acqua, femminile, perché vive nell'acqua, e l'acqua è un ottimo conduttore di energia elettrica, quindi è dinamico in questo aspetto del Femminile, perché attraverso questa sua energia yin, passa tutta la memoria ancestrale dei nostri avi, la Sapienza, le conoscenze che possono schiudersi nella nostra Anima, solo se restiamo connessi ad essa.

Il Drago come prova iniziatica.

Attraversare l'acqua e il fuoco.

Dominare i quattro elementi che lo stesso drago rappresenta, con le sue ali(elemento aria), con il suo vivere nelle paludi(elemento acqua), con la sua lingua di fuoco, con la sua massiccia presenza corporea(elemento terra).

E dominare questi elementi, significa saperli governare energeticamente.

Sapere quando essere "fuoco", ira, distruttori.

Quando essere "acqua", e lasciar invece fluire, senza stagnare, purificando.

Saper essere aria, e far decantare e micronizzare in elementi più puri. Il vapore igienizza, purifica, scrosta.

Senza aver timore di arrivare a quel punto di "bollitura", che può essere doloroso, ma che è necessario per una trasformazione "Cristica" (Cristo, esotericamente è aria). 

Infine, saper essere terra, radicare, porre a frutto e a dimora. Orientarsi tra i quattro punti cardinali, e sentirsi in sincrono con le Energie di Madre Terra. 

E, a Madre Terra, al mito di Cibele, la Grande Madre, il Caos Primordiale Femminino, è stato associato il Drago. 

Cibele e il Drago. Simbolo della fecondità della terra e della vita universale, la dea era rappresentata come una bella donna attorniata da animali feroci, a significare il suo assoluto dominio su tutta la natura. 

E il drago è un mix di Animali. 

Un drago dalle molte forme, che ha in sé la sinergia  degli elementi costitutivi del Cosmo. 

Il suo "polisimbolismo", come lo definisce Mircea Eliade, dovuto alla sua capacità di essere più cose insieme. 

Custode di immensi tesori custoditi anche nelle caverne, negli affrati uterini di Madre Terra. Come alcune figure Femminili custodi di tesori, anche nelle tradizioni popolari sarde. 

Perché il Femminino è Custode della Coppa per eccellenza, del Sacro Graal, e la sua capacità di metamorfosi, con i  suoi cicli di vita e di gestazione e fertilità legati al sangue, la avvicinano molto al Sacro Femminile. 

Sacro Femminile che doveva essere demonizzato in epoca cristiana e combattuto e vinto, per mano di un un Santo, San Giorgio su tutti. 

Un Drago-serpente che deve essere dominato dallo stesso simbolo del Sacro Femminino, la Vergine Maria, che tiene il serpente bloccato sotto il calcagno, che si riteneva fosse la porta dell'Anima. 

Un Drago capace di autorigenerarsi, come il Femminino XX, quindi pericoloso. 

Quindi da demonizzare e ghettizzare. 

Un terzo del nostro cervello è rettiliano, ed è la parte più istintiva, più femminile, più creativa. 

Probabilmente, energeticamente la più forte, la più pura, quella primordiale e ancestrale della nostra capacità di sopravvivenza e adattamento, che esalta i nostri talenti e inclinazioni. 

Perché questo, significa il Femminile. 

Adattamento dell'Essenza nella Forma, senza la distorsione della sopraffazione. 

Chi riesce a mangiare il cuore del Drago, a superare le prove, se stesso, conquista la perfetta armonia con tutte le parti costitutive del drago stesso, che si armonizzano in un unica consapevolezza. 

Ciò che invece funge da specchio per il Drago, in questo periodo, è un "Drago" disconnesso, non armonizzato, emotivamente dislessico. 

Come un mobiletto dell'Ikea i cui pezzi non combaciano. 

È disconnesso dalla sua Essenza. 

Non può arrivare all'Ottava superiore del Drago. 

Perché la sua dislessia concettuale si riverbera anche nelle sue disposizioni dispotiche di potere, prive di ogni logica. 

E una logica, è sempre portatrice di verità. 

Diventa un Logos, che sta in piedi da solo, e ciò che non è in frequenza, si sgretola. 

Si sta sgretolando perché è privo di Logos. 

Ma noi no. 

Non chi è connesso al suo Drago interiore, ai suoi opposti, a chi sa essere, e attraversare, fuoco e acqua insieme.

A chi sa essere volo e Seme allo stesso tempo. 

Vetta e abissi, custodi del nostro tesoro. 

A chi offre il proprio cuore per il Sacrificio. 

Per rendere Sacro il proprio operare nel mondo, con verità, acume, perseveranza, coraggio. 

Perché "Inizia" se stesso al suo stesso Mistero, e si autorigenera continuamente, qualsiasi siano le circostanze. 

Perché, questo, significa, essere Drago. 

Conoscere il segreto profondo del nostro Essere.

In verità 

In purezza di Cuore. 

Battezzati e forgiati dall'impietosita'  del Fuoco e dalla dolcezza dell'acqua. 

Manifestazione nella nostra completezza. 

Saper riconoscere queste mistificazioni, queste comparse "ad hoc", per piegare il fianco alla nostra primaria forza primordiale, significa saperne prendere le distanze, e ritornare al centro di noi stessi. 

Il fulcro tra le 4 polarità. 

Il centro della croce. 

Da cui nasce tutto. 

Da dove continuamente ci rinnoviamo a nuova vita. 

È questo, ciò che hanno tentato di portarci via, tanto da temere di pronunciare lo stesso nome, ammantandolo di negatività, come hanno fatto per le altre parole, sporcandole di menzogna. 

Il Drago è Logos. 

È divinità interiore.

È Creazione. 

Finche noi le daremo voce.

Solo il nostro Drago interiore ci può salvare.

Perché è Amore. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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La mistificazione concettuale




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