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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, novembre 28, 2021

💛Il Menat e Santa Cristina


Io lo scrissi esattamente ad aprile, azzardando l'ipotesi e approfondendone il motivo, per approfondire sui parametri della Geometria Sacra, e degli angoli a 72°, presenti sia all'ingresso del pozzo, che negli ingressi dei nuraghi, sia nel Menat egizio. 

Se i miei azzardi servono poi ad essere convalidati o ad ispirare con altre pubblicazioni sono conferme..

Ripropongo la lettura sul mio Menat

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html


Ripresa poi, a proposito di Astarte

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/astarte-e-il-menat.html


Argomento che ho approfondito anche su Sacred Symbologies

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/simbologia-menat.html


Link sulla precessione degli equinozi e l'angolo a 72°(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html)

" Menat, trasposto nella conformazione architettonica dell' ingresso dei pozzi sacri, è il fattore equinoziale equilibrante tra i due solstizi. 

È l' alfa e l'omega astrologico, perché la Costellazione e il segno zodiacale del Toro, governano la gola, perché in principio era la Parola, e la parola, il suono, creano.

[...] Solo una Dea Madre Cosmica come Hator, detentrice di quel contrappeso alchemico di trasmutazione, di quel pettorale Menat, che indossavano tutte le sacerdotesse del suo culto, poteva rappresentare la potenza creatrice, la fertilità per eccellenza, possibile solo dove vi è equilibrio.

Il Menat rappresenta l'equilibrio equinoziale, il portale equilibrante, come una Tanit, il contrappeso, che consente la creazione. 

Teniamo presente, che l'ingresso del pozzo di Santa Cristina è orientato a sud-est, all'alba del solstizio invernale, quindi la conformazione a Menat funge da elemento equilibrante, equinoziale, che equilibra l'orientamento solstiziale. 

Attraverso il Menat, l'ingresso del pozzo Sacro, le acque, l'elemento femminino, vengono ingravidate dal Fuoco sacro del Logos Solare. 

Le rende Sacre. 

Questo, significa, dominare il Toro, le energie bestiali, e renderlo sacro.

Gli Antichi Egizi raffiguravano l'ingravidamento attraverso l'Ankh avvicinato alla bocca. 

Perché la parola crea, ha la stessa potenza creatrice di un utero. 

"Gutturu(gola in sardo)/utero" 

"Utturu/utero". Molto simili.

[...] Il Menat è il simbolo di questo sacro equilibrio, per poter accedere alla trasmutazione

[...] Il Menat, come avevo già sottolineato nei miei post, è Geometria Aurea e Sacra, legato, per proporzioni alle nostre Dee Madri, con le proporzioni auree degli angoli a 72°, le stesse del pentagono, simbolo di Venere, insieme alla stella a 8 punte, della Tanit, dell'ingresso del pozzo di Santa Cristina, e degli ingressi dei nuraghi, e della precessione degli equinozi.

La simbologia va amplificata su un significato più universale e cosmico, astronomico.

Ci sono precisi rapporti numerici e angolari aurei, che dimostrano come, attraverso essi, nel passato, non solo si cercava di manifestare il Divino nella materia , e sublimarla attraverso esso, ma l'intento era quello di sentirsi parte, anche attraverso le loro opere, di un ingranaggio universale più ampio, ciclico, perfetto, aureo

[...] Si cercava la proporzione aurea anche nella rappresentazione del Femminino, anche architettonica, in modo che Maschile e Femminile fossero in equilibrio sinergico e le stesse opere manifestassero, energeticamente, tutta la loro potenza, possibile solo attraverso la sinergia degli opposti.

Perché diventassero, come è nel grembo femminile, nella vulva triangolare, nell'Hator "Madre delle Madri", casa di Hator, la casa dell'Oro, del Sole, dell'energia Maschile, anche nella concretizzazione architettonica.

Inscindibili l'uno dall'altra.

Sole e Luna, come le due "oo" della parola oro.

È l'energia maschile che tiene in piedi questo legame, il centro del nostro sistema solare, gravitazionalmente parlando.

E tiene in piedi anche la precessione degli equinozi, che indica la ciclicità della vita su tempi ciclici più lunghi, cosmici, universali.

Ma, ancora più importante del Sole, è il Sole Nero, la Madre delle Madri, Hator, Iside, Lilith, e tutte le divinità femminili che verranno dopo, che ancestralmente, come tutte le divinità primordiali, avevano un'energia maschile e femminile insieme, e che poi, declasseranno ad unica energia femminile, lunare.

Sin, era infatti la divinità sumerica, babilonese, mesopotamica della luna, nonostante fosse di genere maschile.

Perché le originali energie, solari e lunari, erano androgine.

Infatti Sin-cronismo indica due cose che avvengono in contemporanea, come anche sin-cretismo, convergenza di due(o più) elementi ideologici apparentemente opposti, inconciliabili, e via dicendo con le parole che hanno come radice "Sin", che indica polarità maschile e femminile insieme, energia femminile lunare in un corpo maschile.

Sin come Sinis, la terra dei nostri Architetti Divini, dove tutto ebbe inizio, poiché governavano entrambe le polarità in equilibrio. 

La nostra Antica Civiltà Sarda era assolutamente sincretica, Madre delle Madri"


E quando si parla di Madre delle Madri, vi è un'unica verità, alla quale si arriva per strade diverse, magari. Ma è lì, sotto i nostri occhi.

Basta saper osservare con uno sguardo ampio, che comprenda cielo e terra, come facevano i nostri Antichi Avi.


Tiziana Fenu

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