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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, novembre 30, 2021

💚Dee Uccello Accadiche

 Da un post in un gruppo

https://www.facebook.com/groups/583113712191538/permalink/1260022647833971/


"Figurine femminili accadiche Mesopotamia (antico Iraq) 2334 a.C.-2147 a.C.

 Fotografato all'Oriental Institute dell'Università di Chicago, Chicago, Illinois."


Una donna potente, quella mesopotamica.

Una Donna-Dea rappresentata come una perfetta sinergia del potere fecondante maschile e femminile. 

Donne sacerdotesse, che eseguivano elaborati riti di amore, fertilità, guerra. 

Le Grandi Sacerdotesse, detentrici anche dell'arte della scrittura cuneiforme, colta, quella degli inni, delle invocazioni, delle celebrazioni. 

Pare che il primo autore della storia sia stata una donna sumera di nome Enheduanna.

Enheduanna significa "somma sacerdotessa" in sumero. Era la figlia del re accadico Sargon e unta al tempio di Ur, il dio della luna.

Scrisse poesie devozionali alla dea Inanna, nota anche come Ishtar, agli accadi e ai babilonesi. 

Le pose di queste statuine, enfatizzano i loro centri di potere energetico. 

Alte Sacerdotesse che praticavano la ierogamia, le Unioni Sacre, i Matrimoni Mistici, con sovrani e re. 

Le mani sui seni o sul ventre, sul plesso solare, il centro creativo del corpo e dell'Anima indicano questo potere. 

Il grande potere del nutrimento, dell'allattamento anche spirituale. 

E la mano leggermente al di sopra del ventre, sul plesso solare, indica il loro potere creativo alchemico, che va oltre l'umana capacità di generare dei figli. 

Sono rappresentative di quella sinergia monadica che le vede unite e imprescindibili dall'energia maschile. 

La forma fallica della seconda statuina a destra è evidente. 

Come è evidente il richiamo alla simbologia dell'uccello, di cui ricalcano le fattezze nel viso, con il becco che sostituisce il setto nasale. 

Gli occhi tondi, tipici degli uccelli notturni, capaci di vedere anche nelle tenebre, nell'aldilà, nella dimensione del sottile.

Perché sono Dee Lunari e Solari insieme, che conoscono anche il mondo delle tenebre, cui spesso sono sovrane, e traghettatrici. 

Il "collare piumato", tipico di certi uccelli, come la tortorella, o enfatizzato, come nel caso della seconda statuina, da micro coppelle che simbolicamente rappresentano l'altro centro energetico vitale, il chakra della gola.

Rappresentato come l'acqua che può essere contenuta nelle coppelle, perché l'acqua è fonte di vita, ed enfatizza proprio il chakra della gola, del suono, della parola, del verbo, poiché l'acqua ha in sé la memoria amniotica e ancestrale della sapienza primordiale, tramandata oralmente, quindi tramite il chakra Vishudda( "Vishudda" che sembra una parola composta derivante da "udda", una parola sarda che indica l'apparato riproduttivo femminile, come avevo spiegato in un post, come in due centri di potere della creazione, anatomicamente simili-https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/blog-post_18.html.

E "udda" è simile a "pudda", la gallina primordiale cosmica, la Dea Madre con le fattezze di uccello). 

Sacerdotesse detentrici dell'arte della parola, scritta, cantata, evocata, osannata. 

Affabulatrici e ammaliatrici. 

Chi sa gestire l'arte della parola, ha un grande potere. 

Chi sa gestire la sinergia con il corrispettivo maschile, con il suo gemello animico, detiene il segreto della creazione. 

Dell'Uovo Cosmico. 

Di quell'imene che si lacera per consentire la vita. 

Di quell'ovulo che accoglie lo spermatozoo. 

Di quell'uovo, che giunto a compimento si crepa per portare alla luce. 

Di quella sacca amniotica che si lacera per consentire la nascita. 

Quella parte terminale dell'organo riproduttivo maschile, il glande, che vediamo chiaramente riprodotto nei personaggi di potere mesopotamici, come copricapo. 

Un simbolo di altissima sacralità, di potenza sessuale in senso metafisico, spirituale, sostanzialmente, che vede questi Grandi Sacerdoti come "fertilizzanti" dell'umanità. 

Forse è questo il significato di quel "copricapo", come una sorta di calotta, di "papalina", che tiene sul capo la prima statuina a sinistra, rimasta fino ai nostri giorni come alto simbolo Sacerdotale, riservato al Papa. 

Un simbolo ancestrale, che rivela il potere creativo sinergico del maschile che si unisce al femminile, dove, insieme, formano la Coppa della Vita. 

Il Graal, di cui questa statuina è depositaria e Custode. 

Lei è tutto, e il Tutto è in lei. 

Due statuine straordinarie, potenti, integre, complete. 

Magnetiche come poche. 


Tiziana Fenu 

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Dee Uccello accadiche


(ringrazio il ricercatore Roberto Giacalone per la segnalazione)



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