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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, novembre 30, 2021

💚Vaso greco Oinochoai

 Oggi vorrei parlare di un bellissimo  vaso Oinochoai, che nell'antica Grecia era utilizzato per lo più per versare il vino, già presente nell'arte minoica e micenea, e che dal secolo VII  a.C in poi, diventa diffusissimo, ritrovato nel sito siciliano di Adranone, postato oggi da un mio contatto, Roberto Giacalone, studioso e ricercatore, esperto di Preistoria Siciliana ed Europea

(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2953768911617942&id=100009545872101), di cui riporto la presentazione:


"ADRANON


Monte Adranone è un sito archeologico straordinario e tra i più importanti della Sicilia.


Il sito, risalente al periodo tra l’VIII e il III secolo a.C. ricade nel territorio del Comune di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, la città si sviluppava su di un pianoro intorno i 900 m s.l.m. 


L'antica città di Adranon fu distrutta, secondo i dati degli scavi archeologici, intorno al III secolo a.C..


Le imponenti rovine, ci rivelano l'importanza strategica del centro sin dalla fase più arcaica, in quanto dominavano la strada che collegava Selinunte con Akragas, anch’essi centri di primaria importanza.


Di seguito un link di Claudio D'Angelo

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1406202816407065&id=100010520800176"


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Il vaso presenta un preponderante  elemento simbolico, collegato al cigno, rappresentato nel vaso. 

Il numero 7.

Il cigno rappresenta la completezza, la perfezione (nella sua simbologia negativa, è legato alla lussuria e al mito di Leda), l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico, perché era legato al compiersi del ciclo lunare di 28 giorni.

7 x 4 fa 28

Il sette è considerato un numero monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10.

Essendo formato dall’unione della triade(3) con la tetrade(4), esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina, così come la rappresenta il cigno.

La decorazione con quelle 7 decorazioni ansate parallele tra loro, di questo meraviglioso vaso Oinochoai che riprendono armoniosamente la curvatura del manico a collo di cigno, rivelano questa simbologia di perfezione, di unione tra umano e divino, essendo, il cigno legato a Selene, la titanide della luna e della fecondità, quindi al numero 7, che moltiplicato per 4, fa 28, come il ciclo lunare della fecondità, l'interpretazione teosofia del 28, è il 10 (2+8).

Infatti il collo del cigno, presenta 10 linee parallele tra loro, come una cresta, su entrambi i lati dell'ansa del suo collo. 

Il 10 è perfezione che riporta all'Uno, unione e simbolo dell'Amore vero(i cigni per antonomasia sono il simbolo dell'Amore, anche perché sono assolutamente monogami, e se muore il compagno, si lasciano morire di fame e di dolore). 

Ma tra questi due moduli da 10 segmenti ciascuno, ce n'è uno centrale, da 5.

In tutto sono quindi 25.

Ma il 25, in riduzione teosofica, fa ancora 7(2+5), e ritorniamo al numero 7 del modulo di 7 linee sul collo del vaso, che è legato alla simbologia del cigno, di Selene, del ciclo lunare, della compiutezza.

Sotto le zampine, presenta altri due moduli di linee parallele che si intersecano tra loro, che potrebbero essere due moduli da 7 linee ciascuno(ma non ne sono sicura, sono troppo vicine), che intersecandosi, formano una griglia quadrata. 

Questo elemento è molto simbolico per due motivi.

Innanzitutto per la posizione, sotto le zampe, e poi per il simbolismo che veicola..

Due moduli da 7 linee ciascuno (e ritorna il numero 7) fa 14.

Il 14 è legato al Sacro Archetipo Ebraico Nun, ciò che rende possibile la trasformazione in terra (quindi il radicamento, all'estremità delle zampe), e geometricamente é il "pesce/Mandorla Mistica" della Vesica  Piscis, quindi, sinergia degli opposti, anche qui, come nel Sette, e nel Dieci, che ne rappresentano la massima espressione. 

Ma 14 è anche '1+4", che fa 5, e che richiama quel modulo centrale "di cresta" sul collo del cigno.

Numero 5 che è l' Archetipo Hei con funzione Vita, e che è legato anche a Venere(i 5 estremi del pentacolo nella sua traiettoria astrale di 8 anni), e quindi anche all'Amore puro, che il cigno rappresenta.

Se tiriamo le "7+7" linee che si intersecano tra loro, otteniamo 36 quadratini, che compongono quella griglia quadrata che ha sotto le zampine, e 36, ridotto teosoficamente, è un "3+6", cioè un nove, Sacro Archetipo Ebraico Teth, il Femminino, il grembo, la Creazione.

È ed questo, il messaggio ultimo più subliminale di quest'opera splendida, il cigno come simbolo della Creazione, radicata in terra, ma completa nella sua manifestazione Divina.

Bellissimo, stupefacente, non ho parole per tanta ricchezza simbolica.


Tiziana Fenu

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Vaso greco Oinochonai

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