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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, novembre 30, 2021

💚Nodo di Eracle

 Ciondolo nodo ellenico di Eracle, IV-III secolo a.C. circa

Composto da due tubi in lamina d'oro decorati con volute di filo di perline applicato

I cavi terminali sono a testa di leone sbalzati con fauci spalancate che reggono cerchi d'oro, con una Menade danzante drappeggiata in oro traforata, che regge un bastone applicato al centro, sul lato inferiore due terminazione circolati e cave corte, appiattiti per il fissaggio.

Il nodo di Eracle è un motivo ricorrente nella gioielleria ellenistica, in particolare come centrotavola per collane e diademi. Come simbolo di fertilità, ed è spesso associato a granati rosso sangue o figure di Eros e Menadi danzanti, come dimostra questo esempio.

Il nodo di Eracle, o nodo di Ercole, era il nodo con cui veniva fissato il "cingulum", una cintura di lana applicata alla tunica rituale usata nei matrimoni greco-romani.

Nodo, che poteva essere sciolto solo dallo sposo, richiamando così, simbolicamente a memoria, il mito di Ercole che ebbe settanta figli, augurando cosi tanta fertilità all'unione tra i due.

Sempre in ambito greco-romano, era usanza che il marito, liberasse la moglie in gravidanza, da una cintura, dopo averla cinta, al fine di agevolarne il parto.


A questo proposito, vorrei sottolineare come qui in Sardegna, si usi dire,  di una donna che è stata fecondata, che è stata "impringiada" ("pringia" significa incinta).

"impringiada", se consideriamo solo "-pringiada", vediamo che è molto simile a "pingiada", che significa "pentola, contenitore per cuocere i cibi", in senso generico.

Un chiaro riferimento simbolico al fatto che, simbolicamente il grembo materno, custodisce  come una pentola, e porti a "cottura", a termine, la gestazione.


Un manufatto molto bello, questo, arricchito dalle decorazioni a spirale che indicano il divenire nel riprodursi, poiché richiamano le spirali uterine, e dove la compenetrazione tra i due "cappi", maschile e femminile, avviene contemporaneamente sullo stesso livello, in sinergia, dove uno compenetra, e l'altro si lascia compenetrare, accogliendo a sua volta.

Uno dei nodi più belli ed esemplificativi della sinergia degli Opposti.


Tiziana Fenu

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Nodo di Eracle





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