Il culto eleusino aveva un suo mito di fondazione, imperniato sulle dee Demetra e Persefone, per i Greci Kore. La versione più antica del mito è cantata nell’Inno Omerico a Demetra, datato fra il VII e il VI secolo a.C. Mentre Kore, che significa la fanciulla, sta giocando con le Oceanine e cogliendo un magnifico fiore, il Narkissos, ovvero il “fiore che da il sonno” da cui deriva la parola narcotico, la terra si apre e da essa esce Ade, fratello di Zeus, che la prende con sé conducendola nel mondo degli Inferi per renderla sua sposa. Inimmaginabile il dolore della madre Demetra, che lascia l’Olimpo e vaga per nove giorni in cerca dell’amata figlia.
Giunge così, sotto le mentite spoglie di un’anziana nutrice, a Eleusi, alla corte del re Celeo per il quale accetta di accudire il suo giovane figlio.
Una notte però, mentre è intenta a svolgere dei rituali per rendere il bambino immortale, la regina Metaneira la sorprende e si spaventa, sicché Demetra, adirata per la stupidità dei mortali, punisce Metaneira uccidendo suo figlio e, rivelandosi in qualità di dea, ordina che le venga edificato un tempio ove insegnerà alla gente i suoi riti e l’agricoltura.
Ultimato il tempio, vi prende dimora, lascia l’Olimpo e rifiuta di far germogliare la natura: lei lo può fare, essendo la dea delle messi.
Dopo un anno di carestia, gli uomini e gli dei, che non ricevono più sacrifici dagli uomini, sono ridotti allo stremo. Era questa la sua strategia. Zeus si vede costretto a intervenire, e per placare Demetra invia Hermes da Ade a chiedere la restituzione di Kore alla madre. Ade accetta ma vige una regola nel suo regno, ovvero Kore potrà andarsene solo se non porterà via nulla dal regno dei morti, nemmeno il cibo.
Ma ecco allora che Ascalafo, giardiniere di Ade, rende noto di aver visto Kore ingerire dei semi di melograno.
Di qui l’accordo: Kore potrà tornare dalla madre nove mesi all’anno, mentre per i rimanenti tre raggiungerà suo marito nel Regno dei Morti. E così ogni anno in Grecia per nove mesi la natura è rigogliosa per la gioia di Demetra di avere con sé la figlia, e poi muore quando Kore se ne torna da Ade.
Dietro questo mito esiste una tradizione molto antica legata al culto agrario.
Tratto da "Sesso Sacro La via del corpo" di Roberta Rio. Edizioni Arkeios
Gianlorenzo Bernini, "Ratto di Proserpina", 1621-1622, Marmo bianco
Maldalchimia.blogspot.com
Culto eleusino
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