Da un post della prof. Gabriella Brusa- Zappellini (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=6275111459169164&id=100000111168199)
"Koban culture, Età del bronzo finale inizi Età del ferro, Ossezia meridionale (Kartilia interna/Georgia)."
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Esprimo la mia interpretazione, visto che questa rappresentazione, secondo me, è ricca di simbologia.
Ci sono delle geometrie interne..
Due triangoli con il vertice verso il basso, che indicano il Femminino.
Le orecchie, come due vulve, ma anche come una Vesica Piscis, simbolo della sinergia delle due polarità opposte.
Le braccia tese dell'elemento maschile, che formano un triangolo con il vertice verso l'alto, con la testa, simbolo dell'energia maschile.
Ed infine, l'elemento "rombo" che funge da collante, che unisce le due figure che si implementano a vicenda.
Una simbologia che rimanda al concetto di creazione, visto anche la presenza del "doppio".
Doppio triangolo maschile.
Doppio triangolo femminile.
Doppio triangolo che forma il rombo globale.
Doppia rappresentazione delle orecchie, simbolo della fertilità, ma anche della vulva femminile, e della Vesica Piscis.
Questa posa, rimanda ad una rappresentazione speculare presente in ogni cultura e civiltà, in modo trasversale, che ha interessato soprattutto il Sacro Femminino, con la sua innata capacità di governare le due energie, maschile e femminile, come se fossero le due nadi energetiche, Ida e Pingala, della Kundalini.
Potere armonizzante, ed equilibrante, che era soprattutto di competenza innata del Femminino.
Inanna, Ishtar, la dea Minoica dei Serpenti, e tutte quelle Dee che hanno manifestato la loro potenza proprio in questa posizione, tenendo a braccia aperte, due animali speculari.
Leoni, serpenti..
Ciò che invece è sottolineato in questa rappresentazione è il prevalere della potenza maschile, con un personaggio esplicitamente maschile, su quello che fu un talento spiccatamente femminile, il dominio delle energie.
Iconografia che, nonostante il patriarcato castrante, ha trovato il modo di arrivare fino ai giorni nostri, pur se in tono minore.
Il personaggio maschile domina le orecchie del toro.
Il Toro, astrologicamente, è un segno femminile di terra. Al periodo di questa rappresentazione, siamo già agli sgoccioli del periodo astronomico del Toro, che va dal 4000 al 2000 aC..
Stiamo subentrando nell'era dell'Ariete, del Patriarcato, dell'eroe guerriero, che la cultura Koban, la cultura "dei metalli", rappresenta molto bene, sviluppatasi dal 1100, al 400 aC
Una cultura con i suoi eccezionali kurgan, i tumuli funerari, e con la sua straordinaria produzione metallurgica, che presenta elementi di connessione con le civiltà del mediterraneo e sicuramente anche con la civiltà nuragica.
Ma i kurgan sono ciò che rimasero di una grande cultura matriarcale di pastori nomadi, che, studiosi come la Gimbutas, affermano che appartenesse alle regioni della Russia centrale, estesa poi anche alle grandi isole del Mediterraneo, compresa la Sardegna, che ha manifestato questa cultura della Grande Madre che accoglie i propri figli anche dopo la morte, attraverso le Domus de Janas. Come dei grandi Kurgan in pietra, la cui planimetria ricorda un utero.
Questa rappresentazione, quindi, è sull'onda del grande Matriarcato, di cui restano comunque le tracce, nella stilizzazione della protome bovina, come un utero, dominato, in questo caso, da un maschile imperante e prepotente.
Tiziana Fenu
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Cultura Koban. Protome taurina
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