Lo Yule, il solstizio d'inverno, nella Civiltà Sarda.
Nello Yule o Farlas, la notte tra il 20 e il 21 dicembre, si celebra la notte più lunga dell'anno, il solstizio d'inverno.
Si celebra la nascita del Sole Bambino, generato dalla Grande Madre.
Il nuovo sole che riporta la luce attraverso la rigenerazione del suo Fuoco sacro interiore.
Questo è sempre stato raccontato attraverso i vari Avatar solari, il dio Toro, Horus, Mitra, Gesù, Apollo..
Una festa di luce dove si rinnova la promessa delle energie primaverili della rinascita, dopo la discesa negli inferi bui, dove la coppia solare, Sole e Luna si sono uniti e ritirati nella notte di Samhain, che è iniziata il 31 ottobre, e che dura fino a questo Yule, che è considerato il Capodanno pagano.
Infatti dopo l'equinozio di autunno, del 22 settembre, la Dea lunare ha raggiunto il suo Dio solare, come nel mito di Persefone, regina degli Inferi e sposa di Ade, dio degli Inferi, e insieme hanno trascorso l'inverno abbracciati, con l'energia a riposo.
Ogni anno la Dea, va e viene dal mondo di sotto, al mondo di sopra, generando così le stagioni, poiché la dea lunare è immortale.
Invece il dio solare , il suo amore, ogni anno si deve sacrificare per portare la luce in un continuo ciclo di nascita, morte e rinascita, in una traiettoria dell'anno solare ciclica.
Questa festa di Yule, è un Dio bambino che si evolverà, da amore individuale a quello universale, attivo nel raccolto del seme che riposa nel grembo della sua Sposa .
È un Dio bambino che si lascia le spalle, con questa festa, il dio morente, il vecchio sole, e contemporaneamente, nasce come Dio bambino, guidato da lei, la dea lunare, che lo esorta a festeggiare la festa della morte, necessaria, perché lei sa porta in grembo, come Madre Terra, il suo seme, che nascerà con il raccolto della Primavera e dell'estate.
Durante lo Samhain, e fino allo Yule, si vive il "tempo del sogno", una sorta di "incubatio", dove si affronta se stessi, nella propria profondità, come il Minotauro al centro del labirinto, nel cordone ombelicale, da ripercorrere a ritroso, nel grembo uterino di una nuova rinascita.
Il toro, simbolicamente, non può ancora manifestarsi perché deve morire a se stesso .
Lo Samhain viene considerata come una dea addormentata.
Come le nostre Dee Madri sarde che venivano riposte nelle mani dei defunti, le Dee addormentate.
Si dorme, per poter ricordare la propria origine Divina e solare, e rinascere a sé stessi.
La morte è necessaria alla vita.
La polarità genera la vita.
Questa notte di Yule, a cavallo tra il 20 e il. 21 dicembre, la notte del Solstizio d' inverno, segna un passaggio, la promessa di portare a maturazione la nostra potenzialità.
La nascita del Sole Bambino.
Nell'antichità, la stella di Ra, del Sole, era Chronos, cioè Saturno, il signore del tempo, il demiurgo che esercita la sua forza dal centro della terra, (poiché il centro della terra è la sua manifestazione femminile) dall'abisso del Tartaro ( infatti, la terra, questi giorni si sta muovendo telluricamente), e che presiede la settima sfera celeste, la più lenta di tutte, quasi un motore immobile, colui che detiene la pietra nera della creazione, il Lingam, attributo principale di Shiva, signore del triplice tempo, che ha un tridente come Poseidone, signore della profondità acquea.
Un dio Serapide, quello di Cronos, strettamente legato alle acque.
Ser-Api- > legato alla divinità Api, il Dio Toro egizio.
E infatti il Dio Api era considerato come la divinità solare Crono-Saturno, così come il vitello d'oro che gli Ebrei fuoriusciti dall' Egitto si portarono appresso.
Gli Antichi Shardana, per molti studiosi.
Come un antico Shardana, il Noè /Ziusuddu, era colui che costruì l'Arca del Diluvio.
Il passaggio solstiziale di questo 21 dicembre, è, simbolicamente, il transito del Seme Solare, dello Yule, custodito nel grembo, nella Yoni.
Yoni/Jana.
Come si somigliano questi due nomi.
La Y della parola Yule, è un decimo archetipo ebraico sacro importantissimo, poiché rappresenta la Yod, la prima lettera della divinità Yhwh, con funzione concentrazione, il centro di rotazione/creazione.
Questo significa raccogliersi in un punto, ritornare a sé, alla propria divinità e centralità trascendente.
Un punto, che rappresenta questa piccola lettera, che contiene l'interezza.
Un punto Yod, che in forma espansa diventa Forma nel femminile Y, la prima lettera della parola Yoni, che in sanscrito significa vagina, utero, sorgente, origine, acqua, grano, seme, spiga ( come la conformazione a spiga, simbolo di fertilità, di certi incastri delle pietre che nuraghi, come ho scritto altre volte. Nuraghi fallici con una "placenta" fatta di pietre disposte a fertile spiga) .
Y della Yod, il punto centrale creatore .
Ecco il punto centrale del catino con i tre cordoni concentrici della Domus de janas s' Incantu, a Putifigari ( Sassari) , lo zero che potenzia gli altri numeri, o con le tre pietre centrali disposte a triangolo, o ad Y, sempre nella coppella a tre cordoni, in quello che ho definito il nostro Presepe ancestrale, nella Domus de Jana a Mes'e Monti, a Ossi, in provincia di Sassari ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0)
Oppure, sempre nella Domus de S'Incantu, le tre corna taurine /uterine, sopra la falsa porta, o le altre tre( tre per ogni lato) sopra un passaggio, che è sormontato da una "scanalatura" a tronco di cono rovesciato, che sembra proprio la riproduzione di un passaggio vaginale conico.
Quasi un' indicazione "stradale" .
Perché da questo passaggio, è la via per la rinascita, dove si compie il rito incessante dello Y-ule, della" nascita/morte/rinascita".
La Yoni è Arca che trasporta il trilobato, il seme della vita, rappresentato graficamente dalla Y, così presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, nel tetragramma divino YHW, nel vasellame ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/interpretazione-vaso-di-sedilo.html?m=0)
Il nome universale di YHWH dei Sardi, in Sardegna, esiste un po’ dovunque, sigilli, cocci, e anche le tavolette di Tzricotu dei Giganti di Mont'e Prama.
Ma il centro, la Yod, rappresenta anche la svastica, la ruota dinamica da sole, l'origine di tutte le cose, poiché ha un'energia centrifuga maschile, luminosa, al contrario di quella centripeta e oscura femminile.
È la manifestazione che si crea, quando i due moti sono opposti nel movimento, e il punto rappresenta questo proprio questo movimento.
Geometricamente il Sacro Archetipo Ebraico 10, la Yod, è rappresentata dal decagono , quasi una circonferenza, i cui lati sono la sezione aurea del raggio.
72° per ogni spigolo esterno >9
36 ° per ogni angolo interno >9
Sempre multipli del Sacro 3 del Trilobato, dei 3 vertici della Y
Sono le stesse angolature rilevate dell'esedra della Tomba dei Giganti S' Ena e Thomas
E gli angoli a 72 °/36°, come abbiamo visto molte volte, sono gli angoli della Geometria Sacra presenti negli ingressi dei Nuraghi e del pozzo sacro di Santa Cristina e altri.
Ma la Yod l'archetipo 10, è l'Archetipo Uno Aleph, in una Ottava Maggiore.
E l'Aleph sappiamo che è l'archetipo della lettera A, che veniva rappresentata con la testa del Toro, come ho scritto altre volte, e che si è evoluta proprio da quella Sacra Svastica Solare, che ha avuto origine dal Punto Creatore dello Yod.
Quell'energia necessaria, taurina, mascolina, necessaria all'intenzione fertile creatrice, che consente la creazione in ogni campo, ma è che si manifesta nella forma di un'altra Y, quella della Yoni, il grembo.
Y maschile solare elettrica.
Y femminile lunare magnetica.
Nella civiltà Sarda questi due simboli sono ugual, opposti e complementari contemporaneamente.
Li abbiamo sempre visti, in primis, nella stessa protome taurina e uterina sovrapposte, necessari alla creazione, nelle Tombe dei Giganti, nelle protomi taurine presenti nelle Domus de Janas.
Ma anche Y come i tre punti esterni del trilobato della triade creativa
Del triangolo da cui poi si sviluppa in proiezione ortogonale, il cono dei Nuraghi.
Ma anche come abbiamo visto in un mio post, nelle dieci Sephiroth, nell'albero della Vita, nel triplice ternario delle Sephiroth, quella che secondo me sono rappresentate nella tavoletta di Tzricotu ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/sephiroth-e-tavolette-di-tzricotu.html?m=0)
Tre Y incastonate tra loro, a formare l'Albero della Vita delle dieci Sephiroth.
Nove Sephiroth, più la decima, chiamata Malkhùth , alla quale si ricollegano tutte e nove, poiché significa "regalità", l'uomo Celeste ideale, lo specchio di Dio, il Logos manifestato, l'Uomo pronto alla sua stessa divinizzazione, in potenza.
Infatti la decima sephiroth è chiamata la Regina, ed è rappresentata con una Corona.
Poiché l'uomo Divino si può manifestare solo attraverso la sua Regina, che racchiude, attraverso il suo grembo il suo seme, il cerchio dove il punto si manifesta nel suo divenire.
Come quei cerchi concentrici rappresentati nelle Domus de Janas, nella Stele di Boeri.
E insieme, punto e cerchio, fanno girare la ruota del divenire e della vita, la ruota della svastica solare.
Infatti anche nelle Rune, il movimento circolare è rappresentato della Runa Jera, che rappresenta il completamento di un ciclo, l'infinito processo di sviluppo.
Lo Yule, qui in Sardegna, lo abbiamo sempre vissuto in ogni forma.
La Y, così centrale, simbolica e portante, la troviamo in ogni manifestazione, nei vasi, nella scrittura, nei triangoli, nei Trilobati.
È la lettera della creazione, dello scettro del potere
Dell'Iniziazione solare alla conoscenza misterica, come figli solari.
Della Y, c' è da sottolineare una cosa molto importante
Era il segno che contraddistingueva coloro che venivano iniziati ai sacri misteri antichi.
Questi tre punti, le estremità della Y, rappresentano i tre punti in cui l'adepto ai misteri iniziatici veniva adagiato con le braccia aperte, e i piedi sovrapposti, sia in India che in Egitto, nei paesi orientali in genere.
Tre punti che venivano a contatto su un giaciglio a forma di svastica, senza i 4 prolungamenti addizionali, come su una Tau
E venivano guidati in un sonno profondo, che durava tre giorni, chiamato Siloam.
Per tutto questo tempo i corpi di questi iniziati "dormienti", soggiornavano nella in grotte sotterranee, e nella notte precedente il terzo giorno, venivano trasportati In una galleria, dove ad una certa ora i raggi del sole si posavano direttamente sul viso del candidato in trance, per essere iniziati da Osiride e da Toth, i "signori della Sapienza Misterica", e questo ricorda assolutamente la procedura di incubatio delle Tombe dei Giganti.
Niente a che vedere con la distorsione di questa conformazione a Y, su una Tau, di forte valore simbolico, che ne ha fatto la Chiesa, con la pratica romana della crocifissione.
Era un Sacra Pratica iniziatica, così come un Iniziato era il Cristo.
Quindi la Y, come segno regale di iniziazione, sia attraverso il "sacro sonno", l'Incubatio, ma soprattutto attraverso, il sole che illuminava l'uomo per appena nato, e questo è rimasto nella Y della civiltà Sarda, che ritroviamo ovunque, come simbolo di "uomo solare e divinizzato", di uomo "ri-nato" innumerevoli volte a se stesso, grazie al grembo femminile, a quel pertugio uterino nell' Esedra delle Tombe dei Giganti, che fa passare il Sole Taurino, a far rinascere ogni volta il Bambino Solare.
Proprio quello che si festeggia nello Yule di stanotte
Abbiamo sempre avuto tanti Yule, tanti solstizi alchemici.
Tutte le Domus de Janas, sono orientate ai solstizi, a quello estivo, la porta degli Umani, e a quello invernale, la porta degli Dei, come ho già avuto modo di scrivere ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/3112-2021-solstizio-dinverno-toro.html?m=0)
La Y è il segno distintivo della nostra civiltà
La sinergia degli Opposti, Sole e Luna, che gli Antichi Sardi conoscevano e onoravano quotidianamente.
Ogni gradino per scendere nelle acque dei Pozzi Sacri, è uno Yule di nascita, morte e rinascita.
Ogni 3, espresso in ogni forma, è uno Yule
Ogni triangolino nei petroglifi, è uno Yule.
Ogni protome taurina/uterina, è uno Yule sinergico di rinascita solare.
Ogni Y, la cui evoluzione è Triskell, svastica solare, toro, Aleph, A, è una rinascita nell'Anima Atlantidea delle Origini.
Il 21 celebriamo l'inizio del nostro vero anno Solarizzato, "the Year", in inglese
Perché un vero anno solarizzato, benedetto dal Sole, inizia quando il sole si esprime come seme, nell'unico luogo possibile dove si può esprimere e manifestare.
Nella sua controparte animica, nel grembo
Nella Yoni di tutte le iniziaz-Yoni
E Jana /Yana/Yoni, non è certo un nome a caso.
Jana, come Jano/Giano, il Custode dei solstizi, arrivato molto dopo le vere custodi solstiziali, le nostre Janas.
Tiziana Fenu
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