Mercoledì 21 dicembre, in Luna calante in Sagittario, abbiamo l'ingresso del solstizio d'inverno, nella tradizione precristiana, festeggiato come Yule, fino al primo gennaio 2023.
Un solstizio che anticipa l'ingresso nel segno del Capricorno, e una Luna Nuova del 23 dicembre, proprio sotto questo segno.
Un segno di terra, ma che punta alle vette, alla sublimazione, alla purificazione.
L' energia di questo solstizio invernale, 21/12/2022, è governata, come lo è stato per il portale 12/12, da un dodicesimo Archetipo Lamed, come abbiamo visto nel mio approfondimento a riguardo, con la differenza che, per il portale abbiamo avuto una Luna calante in Leone, con un'energia, comunque sia, di Fuoco.
Era l'energia necessaria per operare il ribaltamento, per vedere le cose con occhi nuovi.
Un'energia di Fuoco, che ci accompagna anche in questa Luna calante in Sagittario, per questo importante passaggio solstiziale, per avere quella spinta propulsiva e grintosa verso il ritorno a noi stessi, facendo metaforicamente scivolare dalle tasche, ciò che impedisce la vetta.
Ciò che abbiamo lasciato andare, non è andato perso. È stato accolto da Madre Terra, seminando in forme che magari non conosceremo mai, in germogli primaverili che i nostri occhi non avranno il privilegio di vedere.
Ma abbiamo bisogno davvero di vedere, per avere la consapevolezza del nostro valore, della nostra misura?
Abbiamo bisogno di approvazione, di riscontro, di compiacimento, di ritorno?
Ancora una volta, l'Appeso di questo solstizio ci parla di resa, di fiducia, di dimensione tridimensionale di noi stessi, a prescindere dai fattori esterni.
Il Solstizio estivo del 21 giugno, era stato traguardato da una Luna Calante in Ariete, con Archetipi Samech, con funzione "pressione".
L'energia giusta, di fuoco, arietina, per varcare la porta degli Umani, come è definito il Solstizio estivo, inaugurato dal segno d'acqua del Cancro, morbido, femminile, perché presuppone un ingresso metaforico nella dimensione della nascita e rinascita.
Un percorso iniziatico, quello tra i due solstizi, che ci porta a varcare la porta degli Dei, il Solstizio invernale, governato da questa energia del Capricorno, che energeticamente si sovrappone e quasi si identifica, alla dinamica dell'Appeso.
Il percorso del Capricorno è un percorso in solitaria, verso le ripide vette e altezze
Appartiene alla terra, ma non dimentica le sue origini marine, amniotiche, cancerine
È infatti rappresentato con la coda di pesce, creatura capace di rigenerarsi, di rinascere a sé stessa, spesso attraverso un doloroso percorso in solitaria, come è nell'archetipo del Capricorno.
L'Appeso, offre, energeticamente, al Capricorno, quella prospettiva in più, quell'energia dinamica di essere radice che diventa fronda.
Quindi di emergere dalla dimensione di Madre Terra, e dai suoi abissi marini, e scalare le vette, le proprie fronde.
Le proprie radici..
Perché, il radicalizzarsi in sé stessi, consente questo gioco alchemico, come una clessidra che si ribalta, di permettersi il lusso di essere radici e fronda, al contempo.
Di essere capaci di respirare sott'acqua, e sulla sommità delle vette.
È adattabilità.
Non è solo sopravvivere.
È vivere.
È conoscere i propri limiti e superarli.
L'Archetipo che ha guidato il Solstizio estivo, era proprio l'Archetipo Samech di pressione. Una pressione che mirava a tirare fuori il meglio di noi, per arrivare a questa punta di iceberg rappresentata da questo Capricorno versatile, che rinasce a se stesso.
L'energia mercuriale di questo mercoledì sostilziale, agevola e magnifica questa intensa dialettica trasmutatrice con noi stessi, attraverso un viaggio, che può averci ribaltato come un calzino, ma che ci permette di vedere oltre l'orizzonte.
Del godere del panorama oltre le solite coordinate.
Di assaporare i frutti, anche dalle nostre radici.
Le nostre Domus de Janas, in Sardegna, sono tutte orientate verso i solstizi, perché alchemicamente, il passaggio per la rinascita, passa attraverso la nostra dimensione umana piccola, al cospetto degli Dei, ma imprescindibile per accedere alla dimensione divina.
Si lavora nella materia, nell'umano, nel limite.
Lo si attraversa, lo si sonda, ci si lascia attraversare, ma lo si usa, come piattaforma di lancio, per andare oltre.
Lo si implementa, perché è pura energia.
È l'energia delle contraddizioni, delle incertezze, delle paure, non solo dei buoni propositi e intenzioni.
È energia dialettica, mercuriale, dinamica, come quella degli elettroni, in continuo movimento, finché non trovano il legame che li stabilizza, pur in costante dinamismo.
Questo consente, il canovaccio energetico su cui costantemente lavora il grande alchimista.
Conoscere, per poter discernere.
Separare il sottile dal denso.
Alleggerirsi, per poter scalare le vette.
In questo senso, l'Appeso, è, in questo caso, implementato nell'energia del Capricorno.
Solo se conosci il valore della tua misura, puoi tentare la scalata.
L'azzardo.
Il brivido.
L'euforia che dà l'ossigeno sulle alte vette.
Stordisce, perché non siamo abituati all'ossigeno puro. Perché riempiamo costantemente i nostri polmoni, i nostri pensieri, di cose che ci fanno respirare per sopravvivere, ma che realmente non ci ossigenano, non apportano nutrimento.
La volontà, la perseveranza, la saggezza, di essere noi stessi, quell'ossigeno che alimenta il nostro Fuoco interiore, il nostro Athanor, il nostro Daimon, in continua dialettica mercuriale tra gli opposti.
In dinamismo, come una Fiamma che arde costantemente.
L'Archetipo Lamed, nella Cabala, è chiamato "la terra che vola nell'aria", perché si erge verso l'alto. Stupenda definizione che delinea bene l'energia del Capricorno, che ha fiducia nelle sue possibilità.
Che si è arreso, come l'Appeso.
Ma non passivamente, ma con la consapevolezza di avere nuove prospettive, nuovi orizzonti, nuove profondità, se solo impara a spostarsi sul crinale delle prospettive che continuamente calcifica, per sicurezza.
Se solo impara a fidarsi, del suo istinto, delle sue forze fisiche, della sua origine divina
Al suo poter e voler essere, un essere divinizzato, che va molto oltre ciò lo che tiene ancorato a terra.
È tempo di raccoglimento.
È tempo di sé stessi.
Di ritrovarsi.
Come mai ci siamo sempre percepiti.
Con un nuovo amore, una nuova benevolenza.
Ascoltando quelle piccole richieste di ascolto da parte della nostra Anima, del nostro corpo, a cui siamo stati sordi per tanto tempo.
Il Sole Bambino, il Sol Invictus, che si celebra per questo Yule, deve trovare lo spazio in noi, per manifestarsi, per venire alla Luce, con animo puro, alleggeriti, e in questo, lo spirito eternamente bambino del Sagittario, offre, per questo passaggio alchemico, con la Luna in Sagittario, la giusta frequenza.
Un Sagittario che punta verso l'alto, come il Capricorno.
Che prende la mira, apparentemente nel vuoto della vastità delle stelle, pur senza vedere l'obiettivo.
Perché si fida della sua centratura ritrovata.
Della sua luce interiore.
Può portare luce ovunque.
È diventato esso stesso obiettivo dinamico.
È diventato luce in potenza, ovunque si trovi.
Germoglio fertile che attende fiducioso la sua primavera.
Una primavera che è sempre l'Adesso, in continuo potenziale.
Tiziana Fenu
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Nell'immagine, una mia creatura artistica, con il glifo del Capricorno e dell'Archetipo Lamed, in dialettica connessione.
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