Quella che per i cristiani è la dinamica stessa della salvezza, per gli gnostici non è altro che una tappa secondaria del cammino di Gesù, mentre la vera redenzione avviene tramite il suo insegnamento segreto.
Spiegando che esiste un altro mondo, un’altra realtà e che questa non è altro che una fase di passaggio, Gesù – anche mediante riti iniziatici – fa «aprire gli occhi dell’anima» ai prescelti, destinati a divenire i futuri gnostici.
Costoro, tuttavia, non sono quasi mai gli Apostoli, né gli altri protagonisti del Nuovo Testamento: gli gnostici non si mettono in competizione con i cristiani rivendicando un’origine comune rispetto alla Chiesa delle origini, ma al contrario si fanno discendere da figure secondarie come Giacomo il Giusto, Tommaso, Maria Maddalena e Salomè.
Non è un caso che già in questa generica rassegna introduttiva due delle figure citate siano di sesso femminile.
Non a caso una delle maggiori novità introdotte dagli gnostici nel variegato panorama giudaico-cristiano è proprio quella della radicale rivalutazione della donna all’interno della mitologia religiosa e del loro immaginario collettivo.
Negli scritti gnostici troviamo figure come Eva e Maria Maddalena che rivestono il ruolo di «maestre» e profetesse, ma anche vere e proprie figure divine femminili come Sophia e Barbelo. Pur avendo una concezione monoteistica, infatti, questo gruppo concepisce Dio come un insieme di varie forme o emanazioni (ipostasi), e molte di queste sono proprio di sesso femminile.
La portata di questo cambiamento culturale è dirompente, soprattutto se si considera l’ambiente fortemente misogino in cui nasce: con la Gnosi la donna acquisce uno status di vera e propria parità sia nella letteratura sacra, sia anche – per quanto ci è oggi possibile ricostruire – nella vita concreta di queste comunità chiuse e «segrete» che nei primi secoli vivevano in Palestina e in Egitto. Ha fatto molto scalpore l’ipotesi che Gesù fosse sposato con Maria Maddalena, ma in realtà – almeno secondo gli gnostici – la comunione tra i due sarebbe stata persino più profonda e avrebbe riguardato rivelazioni e insegnamenti destinati solo a lei.
Un’eredità esclusiva, insomma, che la rendeva molto più vicina all’originale messaggio del Messia di quanto potessero esserlo Pietro e i primi cristiani.
Tratto da Paolo Riberi "MARIA MADDALENA E LE ALTRE Le figure femminili dimenticate degli gnostici"
Edizioni L'età dell'Acquario
Maldalchimia.blogspot.com
Dipinto di Arthur Hacker "Christ and Magdalene" 1890
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