Secondo il fondatore della scuola filosofica di Crotone, Pitagora, le sirene sono le Signore degli intervalli, custodi delle misure segrete dell’armonia delle Sfere, che costituiscono la forma della Tetrade.
La figura più sacra per i pitagorici, che rappresenta l’origine di tutte le cose. Un triangolo perfetto che contiene il mondo intellettuale e quello materiale. Il movimento della Terra, degli astri, degli uomini avviene in un’aritmetica armonia e le sirene sono la chiave di questo sistema infallibile.
E a riprova del fatto che le sirene hanno un rapporto stretto con il tempo, l’armonia del cosmo e la conoscenza, il filosofo Giamblico di Calcide (250-320 a.C.) nella sua Summa pitagorica sintetizza tutto in una semplice domanda: che cos’è l’oracolo di Delfi?
La tetrade: cioè l’armonia dove abitano le sirene.
Secondo Platone, che in parte riprende le idee del filosofo di Samo, le sirene sono delle divinità musicali. Nella sua filosofia le inserisce in una immagine poetica potente, l’armonia delle sfere, con la quale racconta come funziona il mondo. Otto sirene formano un coro celeste collocato su cerchi che ruotano attorno al fuso cosmico, che è stretto tra le ginocchia della dea Ananke, la Necessità.
La forza universale che ha fatto nascere il mondo e continua a governarlo assieme ad un altro principio, l’Intelligenza.
Ciascuna incantatrice, sospinta dal tempo, emette una nota unica. L’insieme degli otto toni crea l’armonia celeste.
Le sirene sono in compagnia delle tre moire – Lachesi il passato, Cloto il presente, Atropo il futuro –, divinità del fato e figlie di Ananke, che, posizionate in maniera equidistante, cantano all’unisono con le sirene. Sono loro, impassibili e vestite di bianco, a far muovere il fuso, girandolo ora con la mano destra ora con la sinistra. Necessità, moire e sirene insieme fanno sì che la vita scorra dentro i limiti. Il cielo, i pianeti, le stelle, le anime, tutto. In entrambe le filosofie, quella di Pitagora e quella di Platone, si tratta di figure metaforiche, che concorrono a descrivere un mondo invisibile, a rendere concreta un’astrazione.
E le sirene sono in entrambi i casi la chiave per conoscere l’invisibile e per spiegare il mondo.
Tratto da Elisabetta Moro "Sirene La seduzione dall'antichità ad oggi". Edizioni Il Mulino
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"Una sirena", opera di John William Waterhouse, dipinta nel 1901.
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