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domenica, dicembre 04, 2022

💛L'indifferenza di genere ( Dedola)

 L’INDIFFERENZA DI GENERE NELL’ANTICHITÀ. SARDEGNA, YIN E YANG E IL MONDO


“Il concetto di Yin e Yang nell’antica filosofia cinese è fortemente espressivo d’una cosmologia dove l’essenza maschile/femminile stanno unite in modo indissolubile ed ambedue concorrono fin dal primo battito all’eterno fluire dell’Universo.

Tale filosofia è quella che meglio lascia intuire le ragioni intrinseche onde fin dalla più alta antichità fu impossibile stabilire la divisione sessuale e con essa la supremazia del Femminile o del Maschile nella formazione dell’Universo. Le intuizioni più sagge e più profonde non danno campo a priorità ma attestano un Universo in cui perfino l’Uovo Primordiale non può essere altro che un’Essenza unica e indivisibile. (…)


La religione precristiana della Sardegna non registrava alcuna tendenza sessuofobica o maschilista. Stando alle etimologie, la prevalenza della figura maschile è difficilmente percepibile, almeno se scrutiamo bene quanto le etimologie riescono a dare di profondo e duraturo circa la nascita del linguaggio. Poiché la lingua sumerica è connaturata alla Sardegna allo stesso modo che la Sardegna è connaturata alla lingua sumerica (direi quasi una figura Yin/Yang), è proprio scrutando la formazione e l’uso di tale lingua (che poi è la lingua sarda delle Origini) che riusciamo a capire l’indifferenza dei Sardi e dei Sumeri per il genere. Nella loro grammatica non si ebbero le forme distintive maschile/femminile. Il sumerico ha invece l’opposizione personale (persone o déi) / impersonale (cose).(…)   Il procedimento sperimentato dai Sumeri fu l’eteronimia, marcando la classificazione nella scrittura: a-a, aya, adda ‘padre’, ama ‘madre’, dumu ‘figlio’, dumu, dumumi ‘figlia’; la Luna fu detta usakar, il Sole ud.

Come si vede, non ci fu bisogno di una classificazione sulla base della -a o della -u, come invece accadde tra i Latini per distinguere il genere. Sappiamo peraltro che sono rimaste parecchie migliaia di eteronimie anche nelle lingue cosiddette “indoeuropee”. Vero è che le eteronimie dei vocaboli “latini” avevano in realtà una chiara base sumerica o semitica, quali i vocaboli indicanti il “pane”, la “vite”, il “cavallo”, la “luna”, il “sole”, eccetera. Quindi, almeno per la Sardegna, dobbiamo assumere come definitivo il “metodo dell’indifferenza dei generi” nell’affrontare il tema delle Origini. E dobbiamo pertanto vedere i riti della fertilità nella loro indistinguibile pregnanza di Yin/Yang, in una essenza primigenia che a un tempo fu femminile e maschile”.


Fonte: “Grammatica Sarda Prelatina”, Salvatore Dedola, cap. III, par. 3.2.1.1: “Il Genere Grammaticale”.


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Tiziana Fenu

L'indifferenza di genere ( Dedola)



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