I titoli delle opere di Aroux sono: Dante hérétique, révolutionnaire et socialiste (pubblicato nel 1854 e ristampato nel 1939), e La Comédie de Dante, traduite en vers selon la lettre et commentée selon l’esprit, suivie de la Clef du langage symbolique des Fidèles dAmour (1856‑1857)]:
«L’ Inferno rappresenta il mondo profano, il Purgatorio comprende le prove iniziatiche, e il Cielo è il soggiorno dei Perfetti, nei quali si trovano riuniti e portati al loro zenith l’intelligenza e l’amore...
La ronda celeste descritta da Dante [ Paradiso, VIII] comincia dagli alti Serafini, che sono i Principi celesti, e finisce agli ultimi ranghi del Cielo.
Ora si trova che alcuni dignitari inferiori della Massoneria Scozzese, la quale pretende risalire ai Templari, e di cui Zerbino, il principe scozzese, l’amante di Isabella di Galizia, è la personificazione nell’ Orlando Furioso dell’Ariosto, si intitolano ugualmente principi, Principi di Mercede; che la loro assemblea o capitolo si chiama il Terzo Cielo; che essi hanno per simbolo un Palladium, o statua della Verità, rivestita come Beatrice dei tre colori verde, bianco e rosso
[È per lo meno curioso che questi stessi tre colori siano divenuti precisamente, nei tempi moderni, i colori nazionali d’Italia; d’altronde si attribuisce abbastanza generalmente a questi ultimi un’origine massonica, quantunque sia assai difficile sapere da dove l’idea sia potuta essere direttamente ricavata]; che il loro Venerabile (il cui titolo è Principe eccellentissimo), portante una freccia in mano e sul petto un cuore in un triangolo
[A questi segni distintivi, bisogna aggiungere «una corona a punta di frecce in oro»], è una personificazione dell’ Amore; che il misterioso numero nove, da cui «Beatrice è particolarmente amata», Beatrice «che bisogna chiamare Amore», dice Dante nella Vita Nova, è destinato anche a questo Venerabile, circondato da nove colonne, da nove fiaccole a nove bracci e a nove luci, vecchio infine di ottantun anno, multiplo (o più esattamente quadrato) di nove, quando Beatrice si ritiene morta nell’ottantunesimo anno del secolo» [Cf. Light on Masonry, p. 250, e il Manuel Maçonnique del Fr:. Vuilliaume, pp. 179‑182].
Questo grado di Principe di Mercede, o Scozzese Trinitario, è il 26° del Rito Scozzese; ecco che cosa ne dice il Fr:. Boully, nella sue Explication des douze écussons qui représentent les emblèmes et les symboles des douze grades philosophiques du Rite Ecossais dit Ancien et Accepté (dal 19° al 30°):
«Questo grado è, secondo noi, il più inestricabile di tutti quelli che compongono questa sapiente categoria: prende esso anche il soprannome di Scozzese Trinitario [Dobbiamo confessare che non vediamo il rapporto che può esistere fra la complessità di questo grado e la sua denominazione].
Tutto, infatti, offre in questa allegoria l’emblema della Trinità: il fondo a tre colori (verde, bianco e rosso), in basso la figura della Verità, dovunque infine questo indice della Grande Opera della Natura (alle cui fasi fanno allusione i tre colori), degli elementi costitutivi dei metalli (zolfo, mercurio e sale) [Questo ternario alchemico è spesso assimilato a quello degli elementi costitutivi dell’essere umano stesso: spirito, anima e corpo], della loro fusione, della loro separazione ( solve et coagula), in una parola della scienza della chimica minerale (o piuttosto dell’alchimia), di cui Ermete fu il fondatore presso gli Egiziani, e che dette tanta potenza ed estensione alla medicina (spagirica)
[Le parole in parentesi sono state aggiunte da noi per rendere il testo più comprensibile].
Tanto è vero che le scienze costitutive della felicità e della libertà si succedono e si classificano con quell’ordine ammirevole che prova come il Creatore abbia fornito agli uomini tutto ciò che può calmare i loro mali e prolungare il loro passaggio sulla Terra
[Si può vedere in queste ultime parole un’allusione discreta all’«elisir di lunga vita» degli alchimisti. – Il grado precedente (25°), quello di Cavaliere del Serpente di Bronzo, era presentato come «racchiudente una parte del primo grado dei Misteri egiziani, da dove scaturì l’origine della medicina e la grande arte di comporre i medicamenti»].
È principalmente nel numero tre, così ben rappresentato dai tre angoli del Delta, di cui i Cristiani hanno fatto il simbolo fiammeggiante della Divinità; è, dico, in questo numero tre, rimontante ai tempi più lontani.
Tratto da René Guénon "L’ESOTERISMO DI Dante" Harmakis Edizioni
Maldalchimia.blogspot.com
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