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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, novembre 30, 2020

💛La navicella triangolare sarda

Comincia a combaciare tutto, visto dalla mia prospettiva


"Un  torrione e sei torrette" di questa riproduzione di imbarcazione triangolare sarda


Triangolare come la planimetria dei Nuraghi trilobati, penso, i più Sacri, a livello ritualistico

Triangolo, la cui evoluzione è la Stella a sei punte

La stella a sei punte della Sartiglia

Il fiore a sei punte sulla fronte della Maschera dei Boes

La stella a sei punte del simbolo della tribù dei Dan

Le tre protomi taurine che tirano la navicella in direzioni opposte tra loro, "obbligandola" ad una apparente fissità

Ma è solo apparente


Perché il punto "zero" della creazione è sempre statico, ma potenzialmente dinamico

È l' intersezione del maschile e del femminile, che trovano quell' equilibrio necessario per creare il punto zero, immobile, potenzialmente propulsore della creazione

Il "torrione centrale" con intorno le sei torrette, sempre dalla mia personale prospettiva, indica quel serpente della conoscenza, che è nel Sigillo della tribù di Dan, che ho postato ieri

La conoscenza, la consapevolezza, la torre che unisce il Cielo e la Terra, Sole e Luna, Divino e Umano.

Attraverso una torre spiralizzata, come i Nuraghi, così come è rappresentato il serpente nel sigillo, con una forma sinuosa, spiralizzata a decrescere verso l' alto, come i nuraghi

La stella a sei punte, se espansa in una dimensione tridimensionale, verso l'alto, così come si espandono verso l'alto i nuraghi, i nuraghi trilobati, forma la figura tridimensionale e solida del tetraedro ( due piramidi a base triangolare che si intersecano per il vertice, ruotando una in senso opposto all'altra), che è la stessa figura energetica tridimensionale della Merkaba, il nostro corpo energetico, formato dalle due energie, maschile, elettrica, e femminile, magnetica, che interagiscono tra loro e formano la dinamicità della creazione, della nostra consapevolezza, del nostro carro di luce

Il numero 6 è il numero della creazione

Un tre più tre, raddoppiato, e il triangolo ne rappresenta la base alchemica fissa

Padre, Madre e Figlio

Il punto zero da cui la creazione ha potenzialmente inizio, all' interno del caos primordiale

Nelle acque agitate  del diluvio, un punto zero ci deve essere

Quel punto zero che custodisce il trilobato della creazione

Il trilobato che era stato affidato a Noè, a Enki, a chi per lui, a qualche Avatar dal nome sardo, a qualche "seme" che ha fatto germogliare il fiore della vita, nella terra Sarda, che ne ha custodito la forma, nei trilobati e nei tanti semi, i tantissimi nuraghi in terra sarda e oltre, e che ritroviamo proprio nella forma di questa navicella, che non potrebbe essere più simbolica

Le Tre forze creatrici solari, uterine e taurine insieme, che spingono in direzioni opposta per creare il punto zero della creazione primigenia

Sempre da brividi ripercorrere a ritroso, con passo all' indietro, le stesse orme, e scoprire che è impossibile cadere nel vuoto. Tutto coincide. Tutto torna e si incastra perfettamente


Grazie prof. Sanna, per il suo preziosissimo contributo nella ricostruzione della storia della nostra Sacra Civiltà, dimenticata, forse, ma solo per poco

Il tempo di un altro diluvio simbolico, per ricordare nuovamente

Le immagini parlano, hanno una potenza evocativa straordinaria, e questa, di questa navicella, racconta tante cose

Tante

È tempo di ricordare

L' arcobaleno alle spalle del serpente, nel Sigillo della tribù di Dan, sta già rivelando la potenza del Sole, che non ha mai cessato di splendere


Tiziana Fenu


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Guarda guarda che barchetta assurda! E' una barchetta nuragica sul serio o uno scherzo? E se non lo è 'cosa è'?  


Nelle immagini del computer mi sono ritrovato, tra altre 'stranezze' del nuragico, la foto di questa incredibile barchetta. Non c'è dubbio che essa  è un prodotto genuino bronzeo nuragico, obbediente ad una ben precisa tipologia di manufatti dell'età del bronzo finale e del primo ferro. Ma perchè è così stramba (per non dire grottesca)? La solita protome taurina (o di cervo) d'obbligo aumenta di numero e diventa addirittura tre; infatti sono tre i simboli degli animali che idealmente 'tirano' la navicella. Ma orientati come sono in direzioni diverse praticamente  la rendono immobile, ferma, stabile; la paralizzano. E' evidente che qui l'inventore del manufatto scherza perchè ben sapendo della serietà e della compostezza formale delle navicelle lo rende volutamente comico. Niente di nuovo però perchè i bronzetti ci hanno già abituato al comico e al grottesco. Basta prendere il testo del Lilliu sulla piccola statuaria per poter osservare curiosi personaggi che si rendono marcatamente oggetto di sorriso se non di riso.. Il Lilliu  registra puntualmente il dato ma non dà una risposta soddisfacente del significato del loro singolare aspetto formale. Anzi si può dire che non ne dia nessuna.  Qui però a rendere la 'comicità' non è una persona, ma una cosa, un oggetto. Potrei sbagliarmi ma credo che sia la prima volta che riscontriamo ciò in tutta la produzione dei bronzetti ai noi noti. Mi sembra evidente allora che il bronzetto si carica di senso, non può essere interpretato con le sole categorie dell'estetica perchè esse vengono annullate dagli aspetti più evidenti e nuovi  della navicella che non solo è triangolare e possiede tre protomi, ma ha anche il topos del nuraghe annullato perchè non presenta il torrione centrale con le quattro torrette, ma un torrione circondato da sei torrette, due per ciascun lato del 'triangolo barca'. Perchè tutto ciò? Che messaggio nasconde quella marcata  straordinarietà? Io un'idea l'avrei su quel senso ma non ve la dico per esteso. Faccio notare solo che i significanti oltre agli ideogrammi delle protomi, sono i numerali ovvero i due sei, molto chiari, che si ricavano il primo dalle tre protomi e dallo scafo triangolare e il secondo dalle sei torrette. Chi ci ha seguito nella lettura del 'metagrafico' sia nel system nuragico sia in quello etrusco, sa bene cosa significa il Sei, quale importanza esso significante abbia nell'indicare il doppio aspetto astronomico della luce e del giorno e della notte. Abbiamo scritto non poco in proposito e chi vorrà potrà, penso, capire molto altro. Soprattutto comprendere perchè lo scriba artigiano abbia composto una barca così assurda, del tutto impedita nel movimento, stabile, ben ferma.


Prof. Gigi Sanna 


La navicella triangolare sarda






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