Queste prime due stupende immagini , del Sign. Stefano Ligas, sono state presentate con questa didascalia, che riporto integralmente
"L'ipogeo di Sas Puntas, realizzato scavando un basso bancone calcareo non lontano dall'abitato di Tissi. Questo monumento preistorico riproduce integralmente una tomba di giganti già nella facciata a esedra con stele scolpite nella roccia. L'interno si presenta con il vano ellittico. La sepoltura rientra nella categoria delle tombe a prospetto architettonico, note anche come "domus nuragiche. Si pensa che questa tomba fu interamente realizzata in epoca nuragica senza nessun riutilizzo di domus de janas."
Ciò che mi colpisce , di queste immagini è la "H" imponente scolpita nella facciata
Una H che abbiamo già visto in altre Domus de Janas, a sovrastare e "perimetrare " le "false porte" o i passaggi all' interno di esse
È una H simbolica. Si trova in qualsiasi antica civiltà. È stata ritrovata anche a Gobekli Tepe, un sito archeologici di 12.000 anni fa
Nell' antica scrittura Sarda, era la Tanit, a rappresentare la H, con le due "braccia" aperte
A unire due polarità, due dimensioni.
Come la piccola Dea Madre custodita nella mano dei defunti
Hen, la Madre Cosmica, la "gallina primordiale"
Colei che può identificarsi con l'Uovo Cosmico.
Poiché non vi è distinzione di genere quando si parla di energie primordiali
Sono , insieme, maschile e femminile
Quell'Hen che sarà poi quel nucleo sillabico "An" che ritroviamo nel contesto del femminino, quando gli umani hanno incominciato a differenziare i generi
"An" , Athena, Dana, Diana..Donna..
La H è identificata con il numero 8 .
È il numero dell' infinito, del collegamento e unione tra cielo e terra.
Poiché dove vi è energia femminile, vi è anche energia maschile e viceversa.
Come la completezza del Tao , dove l' uno contiene l'altro
Inseparabili
E l'archetipo Sacro Ebraico che rappresenta la H , è l'ottavo archetipo Het, che significa recinto, vita
Nei geroglifici egiziani è indicato come una corda intrecciata, idem, stilizzato e più squadrato, negli altri ideogrammi delle lingue antiche
Sinaitico, semitico, fenicio, aramaico, samaritani
Non citano il Sardo Antico
Ma ce lo abbiamo ben rappresentato nelle false porte delle Domus de Janas, che sembrano dei portelloni di astronavi , per altre dimensioni
La H rappresenta un luogo sicuro, una siepe, un ovile
È l' equilibrio della legge della Natura, lì dove si può sviluppare la Creazione
E la creazione nasce solo dall' equilibrio degli opposti, maschile e femminile
È il numero perfetto della creazione , poiché ha la frequenza vibrazionale dell' Ottava
Trasformazione e rinascita nell' otto, nella H
Numero scritto in modo palindromo, che si può leggere in un verso o nell'altro, nel maschile e nel femminile, nel positivo e nel negativo, poiché entrambi li contiene
Un simbolo grafico semplice, quello della H
Due stanghette verticali, unite, quasi in un gesto spontaneo, da una orizzontale, che tiene salde ed erette entrambe
Quello è esattamente l'agente mercuriale che consente la trasformazione di entrambi
L' agente trasformatore, alchemico, per eccellenza è il Mercurio /Hermes, il messaggero, l comunicatore alato
Colui che può accedere alle due dimensioni, quella dei vivi e quella dei morti
Poiché il mercurio, è capace di morire a se stesso continuamente , e trasformarsi, e trasformarsi in ciò che tocca, in un' altro elemento
L' Oro
L' Oro/ Loro
Sembra un gioco di parole, ma non lo è , poiché l'elemento trasformato, contiene entrambi gli elementi protagonisti della trasformazione
Il seme maschile è mercuriale sempre
Non è come il seme femminile, fertile in alcuni periodi
È l' agente trasformante, alchemico, e può farlo, poiché già contiene in se, alchemicamente, anche quell'aspetto del femminino che coinvolge nella trasformazione
E in quell' utero alchemico, in quel "riparo" , quell' ovile, che rappresenta simbolicamente l' Archetipo Het, avviene la trasformazione
Infatti , geometricamente, l'archetipo Het è rappresentato dalla stella a 8 punte, che nella mitologia mesopotamica era il simbolo di Ishtar, la dea dell' Amore e della Guerra, che a sua volta, derivava dalla sua omologa Dea Sumera Inanna
Guardate la piantina del tempio megalitico rettangolare di Esterzili, quello de Sa Dom'e Urxia
Ha la stessa piantina ad H, come le prime "H" degli antichi alfabeti sinoitico, semitico, aramaico
La H indica l'energia toroidale dei due elementi in sinergia per la creazione, maschile e femminile
Il Caduceo di Mercurio, è infatti rappresentato come un bastone alato con due serpenti attorcigliati intorno ad esso
"Le tribù di Israele conservarono il Serpente di Bronzo, il Nehustan, nel santuario di Dan, facendone oggetto di Culto, finché il re di Juda Ezechia lo fece distruggere" .( Leonardo Melis)
Gli Shar-dana.. Gli Antichi Sardi
Attorcigliati come le due Nadi della nostra Kundalini, la nostra energia vitale, la Ida, l'energia femminile, e la Pingala, l'energia maschile, che rappresentano la stessa struttura spiralizzata del DNA
Ruotano intorno intorno al bastone della Sapienza, della conoscenza, che anela verso l'alto, verso la divinità
E non è forse la stessa struttura ad "ovile", circolare e spiralizzata dei nuraghi orgonici, che traggono energia ( ..quante "NRG in comune, queste tre parole) dalla loro stessa struttura spiralizzata, come un DNA?
Un' utero in pietra , dove si crea, si guarisce, ci si trasforma
L' ho scritto tante volte, nei miei precedenti post.
Luoghi di guarigione
Anche il nuraghe ha la "H" mercuriale
La Heal di guarire, di guarigione
Simbolo odierno degli ospedali
La guarigione , la trasformazione e la creazione, si ottengono soltanto dalla sinergia degli opposti
E gli Antichi Sardi sapevano benissimo quanto questa sinergia fosse importante
Lo hanno edificato in pietra , con i nuraghi trilobati a pianta triangolare
L' uno più uno, che forma il terzo elemento
Ogni struttura megalitica , porta l' impronta del maschile e del femminile
I pozzi sacri, incontri di Sole e luna in perfetti incastri sincronici che si incontrano nel grembo materno acquifero
Nelle tombe dei giganti
Il taurino/uterino della forma planimetrica , dice tutto
Nei nuraghi, dove la forma uterina circolare e accogliente , si sposa con la forma fallica edificata a spirale verso l'alto
Nelle Domus, nel grembo della pietra, della roccia, dove non manca mai la presenza della protome taurina
A fare da cornice alle porte, ai passaggi uterini, per favorire la rinascita
Con la H che fa da cornice, che lega e tiene insieme le due polarità, il maschile e il femminile
Abbiamo traccia evidente di questa sinergia degli opposti, nel fiore a sei punte, ancora oggi simbolo distintivo di quella nostra maschera del Carnevale Sardo, che è rappresentativa di questa potenza duale e sinergica, nella fronte delle maschere dei Boes
Un fiore a 6 punte
Un tre più tre
Due perfezioni, due elementi triadici che si uniscono, poiché già perfetti di per sé
Infatti il fiore a sei punte, ( come anche la stella della Sartiglia di Oristano), rappresenta anche un Sigillo Sacro. La Stella di David, il Sigillo di Salomone, custode dei Misteri iniziatici riguardo le Sacre Unioni Ierogamiche
Il Boes, il Toro, non è solo rappresentazione di potenza fisica, virilità, abbondanza
È l'energia primordiale androgina
Rappresenta molto di più di quella che è stata l'evoluzione grafica che voleva la protome taurina come simbolo grafico della lettera A, come simbolo dell'energia Padre creatrice
Non dimentichiamo che la A, intesa come Aleph, prima lettera creatrice, si sviluppa, nel corso del tempo, come ho già spiegato, dalla svastica iniziale , che indicava il movimento della divinità solare, sia nel suo percorso diurno, in senso antiorario, da est, dall'alba, verso ovest, verso il tramonto, che indica la vita, sia nel senso antiorario, da sinistra verso destra, quando "muore" per lasciare spazio alle stelle, alla notte
Quindi, il Sole, era già di per sé un'energia completa, che ha in se le due dualità, le forme del maschile e del femminile
Gli Antichi, pensavano a queste energie divine, come a manifestazioni del rapporto tra queste due energie complementari, con la differenza che non davano una divisione netta e una differenziazione categorica tra i due
Il Sole, per esempio, che indica l'azione del conoscere e del godere, per gli antichi yogin e i Poeti dei Veda, era una coppia di divinità, Kāma e la sua Sposa Kāmeśvarī, mentre la Luna, era rappresentata dal Dio Shiva, lunare, acquifero, tra i ghiacci e bluastro, mentre era la sua sposa Sakti, la kundalini, il Fuoco che lo riscaldava, che lo faceva ardere
I maestri taoisti dicono "il maschio deve farsi femmina e la femmina maschio, ed entrambi siano femmine, rispetto all'assoluto"
Un pensiero bellissimo, che rispecchia totalmente, secondo me, anche il senso profondo della spiritualita' degli Antichi Sardi
L' energia taurina è l'energia toroidale elettromagnetica , quella che in sé, è elettrica ( maschile) e magnetica (femminile)
Il sole/toro rappresentava questo
Lo rappresentava talmente chiaramente, da aver fatto della svastica solare, iniziale archetipo della lettera A, ( rappresentata nei geroglifici egizi e proto-semiti, proprio da una testa di bue) il simbolo portante del pugnaletto ad elsa gammata, e del primo abbozzo di bandiera sarda proprio con le monete del Sardus Pater , che presentano, sulla parte posteriore un toro e una stella solare, divisa in quattro sezioni, con un segmento singolo in ognuna delle quattro sezioni
Simbolo che poi si evolverà , nelle monete, in una croce, con elementi circolari al centro delle quattro sezioni, chiaro riferimento ai nuraghi e alla loro circolarità
Sul pugnaletto ad elsa gammata, con pieno rispetto ed integrazione delle interpretazioni di chi più di me ha studi in proposito, mi sento di dire, poiché lo sento profondamente a livello istintuale ed energeticamente potente, che chi lo impugnava, sentiva la sacralità del Sole, del Toro, della vita e della morte, quindi della rinascita, caratteristico della divinità solare/taurina/uterina
Un aspetto alchemico importante, per chi affronta una battaglia
Ha in se, la protezione della divinità, tutta "dentro" il pugnale, già di per se sé, come elemento apotropaico e simbolico
Di una appartenenza fortemente sentita a quel rango regale di Uomini depositari e custodi della regalità degli Dei
Niente è lasciato al caso, nella tessitura del metalinguaggio sardo
Poiché dove si trova un simbolo, un' ideogramma , un' acronimo, un petroglifo, è già messaggero di altri messaggi e dimensioni
Il linguaggio degli Antichi Sardi, è tutto mercuriale.
Arriva alato, come la H di Hermes, per collegare due mondi apparentemente distanti, il nostro e il loro
Sta a noi , decodificarlo, trasformare, "loro" in Oro
Ne abbiamo tutti gli strumenti
Poiché ci indicano sempre tutte le strade. In modo discreto e velato, poiché non può essere ostentato qualcosa di prezioso, ma solo rivelato a chi ha certe frequenze
Quelle dell'accoglimento, della fucina alchemica , dell'Athanor , dove la creazione è possibile
Dove è possibile la vera storia della nostra Civiltà
È di nicchia
Parla di Dei tra gli uomini
Dei, che ancora ci parlano, se sappiamo ascoltarli
Tiziana Fenu
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Simbologia dell' H nell' ipogeo di Sas Puntas a Tissi
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