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giovedì, luglio 08, 2021

💛Sardegna isola megalitica prof Sanna

 'SARDEGNA ISOLA MEGALITICA'. MA NON SOLO. ISOLA DELLA SCRITTURA*.


Prima a Berlino, poi a San Pietroburgo e Salonicco e quindi a Napoli. La mostra della Sardegna isola delle 'grandi pietre' delle costruzioni per il culto è iniziata il 30 giugno di quest'anno per poi proseguire fino al mese di settembre del prossimo anno. Il dato della Sardegna 'megalitica' è noto al mondo da molti decenni e non sarà tanto questo a richiamare i visitatori quanto quello dei Giganti a tutto tondo, le statue che hanno rivoluzionato la storia della statuaria nel Mediterraneo antico. Ma nella mostra c'è anche dell'altro: un documento piccolo ma grandissimo destinato, insieme ad altri (tanti altri) a rivoluzionare anche la storia della scrittura nel periodo della grande invenzioni degli alfabeti ideografici e consonantici. Parlo del cosiddetto 'brassard' (in realtà non un 'para braccio' ma una bipenne, un oggetto della 'religio' dei popoli antichi) di Is locci santus. Di esso oggetto - documento scritto, andato 'smarrito' nel secolo scorso e poi 'ritrovato' un anno fa (ed esposto per breve tempo nel Museo Nazionale di Cagliari) ci siamo interessati numerose volte sostenendo (v. Sardoa grammata, 2004)  che è una delle prime attestazioni della scrittura dei nuragici, vale a dire dei popoli costruttori di molti dei monumenti del megalitismo sardo, ovvero della cultura architettonica di cui si celebra in questi giorni la grandezza nella mostra berlinese. E' scritto con la tipica scrittura nuragica ,in mix e a rebus, e reca circa la 'bipenne' (l'ascia del fulmine divino) un contenuto lessicale (BI _DENTE)  prettamente 'indoeuropeo' che fa molto riflettere sulla teoria della lingua sarda 'figlia' della lingua latina. Io non so se, nell'esposizione, qualche didascalia avverta e sul 'contenuto' di senso (la bipenne, il sole e il toro) e  circa quello paleografico (caratteri pittografici e consonantici protosinaitico-protocananaici) del brassard o se invece venga esposto senza alcuna informazione lasciando intendere che essa è quella stramba dell'Atzeni (caratteri romani e pastore che porta al pascolo una pecora (sic!). Comunque sia, interessa il fatto che ad una mostra del nuragico, accanto ai Giganti si affianchi oggi  un perla documentaria di scrittura; interessa ancora il fatto che i curatori della mostra, pur senza avvedersene (?), hanno esposto una delle prove più evidenti che il megalitismo sardo prese in prestito (ed anche inventò, rielaborandola) la scrittura scoperta  nell'Oriente mediterraneo; interessa infine il fatto che, come per le mostre precedenti circa la Stele nuragica di Nora (ritenuta erroneamente di produzione 'fenicia'), venga esposto un oggetto scritto sui segni del quale, mi auguro, si concentri la curiosità dei paleografi e degli epigrafisti di tutto il mondo. Certo, sarebbe stato giusto e doveroso affiancare al Brassard  di Is Locci santus perlomeno il documento della barchetta scritta di S'Urbale di Teti (con scrittura 'provata' scientificamente). Ma questo di sicuro non sarà stato fatto. E tutti ormai, allibiti per uno scandalo che si intende evidentemente procrastinare come scandalo , fregandosene di ogni pudore, sanno perchè. Ma è facile, cari sciocchi negazionisti, misoneisti ad oltranza,  essere profeti: un giorno sarà una mostra intera, non uno o due oggetti piovuti miracolosamente in un'esposizione, che farà ammirare il completo 'megalitismo sardo'; saranno molti oggetti (in ceramica, in pietra e in metallo) a renderlo ancora più nobile e più grande; saranno I Giganti di Cabras e di Sardegna, con il loro sigilli di bronzo in guisa di spalline, ad informare il mondo di una terra, la Sardegna, che con così grande splendore si è espressa per altezza di spiritualità oltre che di materialità. Popolo grandissimo tra popoli grandissimi dell'epica età del bronzo e del ferro del Mediterraneo.

       

* Come molti avranno notato, con questo 'pezzo' faccio una eccezione al mio solito 'ozio' delle vacanze estive. Ma l'occasione ghiotta della mostra berlinese non poteva non spronarmi a scrivere due righe di considerazioni.


Prof. Gigi Sanna, autore, ricercatore, docente, esperto in antiche scritture e alfabeti, con particolare attenzione verso quelli sardi


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Sardegna isola megalitica, prof. Sanna





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