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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, luglio 08, 2021

💜Sembra logico pensare

 Sembra logico pensare che il dimorfismo visibile, o differenza di forma, tra le due metà dell'umanità abbia avuto un profondo effetto sui sistemi di credenze paleolitici.  Sembra anche logico che il fatto che sia la vita umana che quella animale siano generate nel corpo femminile e che, come le stagioni e la luna, anche il corpo femminile sia soggetto a cicli, abbia portato i nostri antenati a vedere il potere di dare e sostenere il vita del mondo in modo femminile e non maschile.  Insomma, più che materiali casuali e sconnessi, i resti paleolitici di figurine femminili, l'ocra rossa delle sepolture, e le conchiglie di ciprea a forma di vagina sembrano essere manifestazioni di quella che si sarebbe poi evoluta in una complessa religione incentrata sul culto della Madre Dea come fonte e rigeneratrice di tutte le forme di vita.  Questo culto della Dea, come fanno notare Giacomo e altri studiosi, sopravvisse fino al periodo storico «nella figura composita della Magna Mater del Vicino Oriente e del mondo greco-romano».[38]  Questa continuità religiosa è chiaramente osservata in divinità ben note come Iside, Nut e Maat in Egitto;  Ishtar, Astarte e Lilith nella Mezzaluna Fertile;  Demetra, Core ed Era in Grecia e Atargatis, Cerere e Cibeles a Roma.  Anche più tardi, nella nostra stessa eredità giudaico-cristiana, possiamo ancora vederlo nella Regina del Cielo, il cui giardino è bruciato nella Bibbia;  nella Shechina della tradizione cabalistica ebraica, e nella cattolica Vergine Maria, la Santa Madre di Dio.  Di nuovo sorge la domanda sul perché, se queste connessioni sono così ovvie, sono state minimizzate, o semplicemente ignorate, nella letteratura archeologica tradizionale.  Una ragione che è già stata indicata è che non si adattano al modello proto e preistorico di una forma di organizzazione sociale maschilista o maschilista.


Tratto da "Il calice e la spada" di Riane  Eisler


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