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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, luglio 08, 2021

💛Bronzetto con arpa

 Osservando questo bronzetto,  postato in una pagina in inglese, della quale vi lascio il link(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4140541272659351&id=465586463488202), che definiscono "fenicio"(peccato che questa definizione appaia nella didascalia del Museo di Cagliari nel quale è esposto) raffigurante un suonatore di lira, risalente all' VIII sec.a.C, proveniente dalla zona archeologica del Monte Sirai, presso Carbonia, mi vengono alcune considerazioni. Nel post originario  definiscono quest'arpa, un "nebel", ma cercando, ho trovato che il nebel si riferisce alla tipica arpa triangolare ebraica, uno degli strumenti più antichi, quella alta che si suona da seduti, per intenderci.

Lasciamo perdere la questione "fenici", poiché sono convinta che sempre di sardi si tratti.

Ciò che mi colpisce di quest'arpa è proprio la sua conformazione, diversa dalle classiche arpe, e dalla lira.

Spesso ho pensato che quello che presumono sia un arco, tenuto in mano dal Gigante arciere di Mont'e Prama, fosse invece un'arpa.

Questo perché l'arpa, fin da tempi remotissimi, essendo uno dei primi strumenti musicali, era considerata uno strumento sacro, simbolo del Sacro Femminino, che produce il suono, la melodia, nella sua forma accogliente come un ventre, poiché nella sua simbologia di numero pari, le estremità dell'Arpa, di forma taurina/uterina, il suo vuoto interno, accoglie il caos creatore, come una cassa di risonanza dell'armonia divina e universale, che il Femminino incarna egregiamente.

Ma quest'arpa, tenuta in mano da un bronzetto sardo, e non fenicio, rappresenta simbolicamente ciò che il motivo portante di tutta l'Antica Civiltà Sarda, per due motivi.

La forma è come un tridente, come la lettera ebraica Shin.

Sappiamo che la Shin è molto presente nell'Antica Civiltà Sarda, nelle forme di scrittura.

Questo ventunesimo Sacro Archetipo ha una funzione traslante, trasformatrice, ed è legato al concetto di Fuoco, come Fuoco Sacro, alchemico, il compimento dell'opera trasformativa.

Ternario trasformativo che abbiamo visto tante volte anche all'interno delle Domus de Janas, con le tre cornici dei passaggi, o delle false porte, con i triangoli, con i "tridenti" in ocra rossa.

È sempre lo stesso concetto "nascita morte/rinascita". Un concetto alchemico di trasformazione attraverso il Fuoco, la Shin, appunto, lo Spirito di Fuoco. 

Solo il Fuoco consente di raggiungere il compimento della trasformazione, la Pietra filosofale. 

Zolfo, Mercurio e Sale. 

Maschile, femminile e principio unificante.

Gli Antichi Sardi si sentivano figli di questa energia solare, vivificante, taurina.

Taurina, che era allo stesso tempo, anche uterina, quindi androgina, maschile e femminile allo stesso tempo, e la rappresentazione nella forma, di questa energia, era sempre triadica.

I più maestosi e sacri nuraghi sardi hanno la conformazione infatti, di un trilobato, come il Santu Antine di Torralba, in provincia di Sassari e il Nuraghe Losa di Abbasanta in provincia di Oristano, come ho avuto modo di approfondire parlando dei trilobati. 

"Nascita/morte/rinascita", é il filo conduttore della nostra Antica Civiltà Sarda.

Un linguaggio comune, una koine', che giustifica e contraddistingue le nostre costruzioni megalitiche, i nuraghi, le tombe dei Giganti, le Domus de Janas, i pozzi Sacri.

Anche nel nostro Carnevale vi è lo stesso linguaggio di purificazione e rinascita attraverso il Fuoco, attraverso la Shin

Shin, Fuoco Sacro, che non può essere imprescindibile dalla sua controparte energetica, l'acqua.

Infatti il "tridente" è non solo simbolo del Fuoco a tre lingue, ma anche il simbolo di Nettuno, il Dio dell'acqua..

Quest'arpa, di questo bronzetto, la ritengo, per la sua specifica particolarità di forma a "tridente/Shin", assolutamente esemplificativa e rappresentativa della spiritualità dell'Antica Civiltà Sarda, e non fenicia.

Impariamo a chiamare le cose con il loro nome.

Per rispetto, ma soprattutto perché questo linguaggio Sardo è ovunque, se ci guardiamo intorno, e se ne sappiamo identificare i codici specifici di comunicazione.


Tiziana Fenu


©®Diritti intellettuali riservati


Approfondimento sulla simbologia dei Sacri Nuraghi trilobati. https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/i-custodi-della-memoria-del-trilobato.html?m=1


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Bronzetto con arpa




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