Mi piace molto la parola "tantra" nella sua etimologia originaria
È una parola di origine sanscrita formata da due parole
"Tan", che significa espansione, e "tra" che significa "strumento"
Quindi, "strumento di espansione"
Un'altra definizione, similare a questa, concettualmente, definisce il Tantra come derivante dal Sanscrito "tantram", che significa "trama di un tessuto"
Trovo queste due definizioni similari concettualmente, perché entrambe parlano di uno stato dell'essere
Dell'essere tantrico, appunto
Quell'attitudine che parte dal centro di noi stessi, da ciò che è il nostro diamante interiore, i nostri talenti, e che cerca di manifestarli, di amplificarli.
Tutto parte, comincia e finisce con me.
La mia trama e il mio ordito, relativizzato, ma non schiavizzato, al contesto
Il contesto è sempre relativo
Può fungere da amplificatore o da detronizzatore
È l'atteggiamento che conta.
Ciò a cui diamo energia
L' impegno e la passione che poniamo nel cercare il nostro personale tessuto
Che parli di noi, di come riusciamo a creare, con le coordinate che ci vengono fornite
Se da queste coordinate, riusciamo a creare spazi bidimensionali, o dei wormhole nei quali viaggiare, da soli o con chi è nella nostra stessa frequenza
Essere tantrico per me, significa essere un creatore di wormhole, nei quali spaziare, in qualsiasi contesto mi trovi, senza dare energia a ciò che mi è esterno
Faccio ciò che devo fare
La mia ribellione silenziosa parte da me
Da ciò che riesco ancora ad offrire
E non da ciò che mi viene sottratto
Ci saranno sempre "sottrazioni in atto"
Ma se stiamo nel centro di noi stessi, come strumenti di espansione, come dice la definizione, anche l'universo, e la sua Bellezza, si espandono attraverso noi, in un fare l'amore, e creare, continuamente
Senza farsi imbruttire da ciò che é intorno
Questo non implica menefreghismo
Implica consapevolezza di ciò che decidiamo di essere, e non di ciò che l'esterno ci impone di diventare
Si fa un passo indietro
E si sta nella nostra Bellezza primordiale
Facendo finta che tutto vada bene, si sopravvive
Cercando e ricreando, il nostro Bene Supremo, si vive
E il nostro Bene Supremo è sempre manifestare la parte migliore di noi
Tesserla con passione e pazienza
Disfando dove c'è da disfare
Ricominciando, se è il caso
Ma sempre come una Danza
Come fare l'amore
Inanzittutto con noi stessi
Tiziana Fenu
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