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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, ottobre 25, 2020

💙Il nemico spesso, è colui..

 Il "nemico", spesso, è colui che regge lo specchio

Come una lente di ingrandimento, che ci rivela degli aspetti sui quali noi  non abbiamo mai avuto consapevolezza

Sinché non ce lo mostrano

Sinché non ce lo impongono

Allora ci diventa stretto

Come una clessidra che si capovolge all' improvviso

E lì dove prima era la nostra libertà, in espansione, a discapito dell' altro, ora ce la vediamo reprimere, perimetrare

In un grottesco gioco delle parti in cui si condanna ciò di cui noi stessi siamo stati portatori e testimoni

Magari da sempre

Quanti "distanziamenti verticali " abbiamo adottato nella nostra vita?

Ritorniamo a inizio anno

Per le strade

Sui mezzi pubblici. Nelle sale di attesa dei servizi pubblici. Negli ambulatori.

Tutti per conto proprio. 

Con la testa china sul cellulare

Si rientra a casa e non si guarda negli occhi nemmeno i propri figli, la propria moglie. Il proprio marito

Distanziamento verticale

Poi si scopa furtivamente al buio, la notte

Giusto perché non si è capaci di far l' amore con gli occhi, ancora prima di toccarsi

Di percepire, solamente da come si apre il portoncino di ingresso, se chi entra ha avuto una buona giornata

O se quello zaino scolastico sbattuto sul divano, il pranzo lasciato a metà, o la porta chiusa in camera, non nascondano invece un disagio, una sofferenza che non  sappiamo, che non vogliamo cogliere

Perché in fondo, molte volte , si sta bene così

Perché abbiamo già troppe cose a cui pensare

E invece di fermarci , di pre- occuparci, di indagare, sbottiamo sempre in esternazioni autoreferenziali, egoistiche

Il "tempo che c'è voluto a cucinare", il tempo per questo, e il tempo per quest' altro

Stiamo sempre a lamentarci di questo "scippo arbitrario e ingiusto di tempo"

Perché noi, "non abbiamo tempo da perdere"

E invece, perché non diventiamo noi stessi, artefici del nostro tempo?

Quando le Anime comunicano, si incontrano, il tempo si ferma

Se ne crea un' altro, un terzo, il "tempo del noi", dell' incontro, dello scambio. 

Del capire, dal passo, che umore ha l' altro. 

Da ciò che non dice, più che da ciò che dice

Siamo mai stati veramente interessati a cogliere l' altro?

O è meglio nicchiare, far finta di non vedere gli occhi di una moglie triste o di un marito annoiato che cerca svago sui social?

Queste nuove restrizioni non penalizzano nessuno

Non prendiamoci per i fondelli

Siamo sempre stati ognuno per conto proprio, nello spazio virtuale del proprio telefonino, nei mezzi pubblici

Chi non lo era, gli anziani, si guardavano costernati le misere buste della spesa.

Sguardo chino

Costretti spesso a stare in piedi, con i giovanotti bivaccati comodamente sui sedili

Io lo imporrei ovunque

Per procurare in quegli stessi artefici di questo delirio sociale ,quell' effetto "aberrazione "che ha provato chi  queste cose le ha sempre viste e colte, da sempre, da anni

Perché l' indifferenza è la più grande malattia dell' uomo

Se si arriva al punto di filmare una giovane donna che si da fuoco, piuttosto che intervenire

Siamo ciò che ci meritiamo

Diamo agli altri le coordinate su come comportarsi con noi

E quando lo fanno, schizziamo sdegnati come una molla

Lo sdegno che proviamo è solo ciò di cui non siamo degni, e di cui arbitrariamente ci fregiavamo come di un diritto a noi dovuto

Niente ci è dovuto

Siamo esattamente ciò che seminiamo

E il "nemico" è il nostro più grande alleato

L' unico che può mostrarci cosa siamo diventati

O cosa non siamo riusciti ad essere


Tiziana Fenu


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Il nemico spesso è colui..


Il nemico, spesso è colui..


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