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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, ottobre 25, 2020

💛"Cenere" il film

 "Cenere" è un film muto italiano del 1916 diretto da Febo Mari e tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Deledda; in esso è presente l’unica apparizione di fronte a una cinepresa della grande attrice  teatrale, Eleonora Duse, di cui oggi ricorre l' anniversario di nascita (3/10/1958, Vigevano- 21/4/1924, Pittsburg, USA) .


La pellicola rientra a pieno nella tradizione, inaugurata nel 1905 da “La presa di Roma” di Filoteo Albertini, della “maniera grande” di fare cinema: una concezione della produzione tipica degli anni Dieci in Italia, che nella realizzazione delle pellicole coinvolgeva le arti tradizionali come pittura e letteratura, inserendole all’interno degli elementi compositivi del film come sceneggiatura e scenografia, avendo come obbiettivo quello di realizzare prodotti dall’elevato valore artistico, morale ed educativo


La fonte principale di interesse è  ovviamente la “divina” Eleonora, chiamata a interpretare Rosalia, una donna che decide di abbandonare il proprio figlio in fasce per concedergli un avvenire lontano dalla propria miseria.

La sua recitazione è allo stesso tempo in linea con l’uso del tempo e innovativa: in linea perché per esprimere le emozioni si avvale di pose statiche, che spesso coinvolgono tutto il corpo, e alterna come da manuale lunghi momenti di stasi a gesti improvvisi, che portano a una nuova immobilità; innovativa perché con piccoli espedienti, tra cui riduzione al minimo indispensabile della mimica facciale, riesce a rendere la sua recitazione efficace.


Il risultato è un personaggio capace di esprimere grande drammaticità sia nel movimento che nella stasi. 

Di incredibile impatto è la sequenza finale, in cui Rosalia per liberare definitivamente il figlio dalla sua presenza si toglie la vita. Nell’ultima scena, in cui il figlio sorregge la testa della madre morta

Il cortometraggio fu un flop al botteghino, ma fu ininfluente per l' attrice, che comunque restava la Regina del teatro italiano di quel periodo, della quale D' Annunzio era follemente  innamorato

Restano, a testimonianza del loro amore, innumerevoli lettere


Tiziana Fenu


Maldalchimia.blogspot.com


"Cenere" il film




https://m.youtube.com/watch?feature=share&v=op1X6P7e1BE



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