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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, settembre 12, 2021

💛Astarte e il Menat

 Da un post di una bella pagina

https://www.facebook.com/114826977105682/posts/314532803801764/

"Le rovine del tempio di Astarte sono visibili sulla sommità della Sella del Diavolo di Cagliari. Questa divinità fenicia, identificabile con la punica Tanit, rappresentava la dea madre ma era anche associata alla fertilità, all’amore e al piacere. 

Non è quindi un caso se nel suo tempio della “Sella” si presume venisse praticata la prostituzione sacra. Il sincretismo religioso accomunava Astarte /Tanit ad altre divinità come la greca Afrodite e la romana Venere, ma anche ad altre figure divine del pantheon egizio come Maat, che presiedeva l’occidente, Mut (madre), e infine la dea lunare Iside, a sua volta accomunata a Hator. 

Iside aveva come emblema il nodo “Tjt”(quarta figura in basso), ma condivideva con Hator un sonaglio metallico chiamato “Sistro” e il contrappeso Menat (con relativa collana), che appare sopra il collo della stessa dea Hator, raffigurata in basso sotto forma di “vacca celeste”. 

Il “menat” è in particolare il primo oggetto raffigurato in basso ma appare anche nella seconda figura al collo di Imothep, visir e architetto del faraone Djoser della III dinastia (2630-2611 a.C.). La terza immagine è quella dell’”ankh”, tipico emblema egizio della “vita”.

Tornando a noi, la quinta e sesta figura rappresentano invece il pozzo sacro di S.Cristina a Paulilatino e una sua sezione orizzontale, mentre per ultimo appare l’emblema di Astarte/Tanit. 

Credo che sia persino superfluo evidenziare come tutti questi simboli sembrino possedere un significato analogo e siano comunque connessi alla sfera sessuale come anche le varie divinità elencate; ed è anzi opinione condivisa che il “menat”, il simbolo di Astarte e lo schema planimetrico e sezione del pozzo sacro raffigurino l’apparato genitale esterno femminile. 

Non può quindi sorprendere che il foro apicale del pozzo di S.Cristina fosse orientato per intercettare in determinati periodi i raggi lunari, essendo Iside, Hator ed Astarte dee essenzialmente lunari (ma anche legate al ciclo solare). 

Il riferimento all’apparato genitale femminile è tra l’altro confermato dal nome della dea Hator, che traslitterato dai geroglifici si legge Hwt-Herw (Huteru =casa di Horo)."


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Come sottolineato nel post di cui ho lasciato il link, la corrispondenza" Menat/Hator/pozzo Santa Cristina/apparato geniale femminile/Tanit" Iside ecc,  è pertinente.

Io stessa ne ho sempre parlato in questi termini, ma bisogna andare oltre la simbologia, perché dietro, c'è un significato molto più ampio, non circoscritto solo al concetto di Sacro Femminino, ma che assume una valenza più ampia. 

Il Menat, come avevo già sottolineato nei miei post, è Geometria Aurea e Sacra, legato, per proporzioni alle nostre Dee Madri, con le proporzioni auree degli angoli a 72°, le stesse del pentagono, simbolo di Venere, insieme alla stella a 8 punte, della Tanit, dell'ingresso del pozzo di Santa Cristina, e degli ingressi dei nuraghi, e della precessione degli equinozi.

La simbologia va amplificata su un significato più universale e cosmico, astronomico.

Ci sono precisi rapporti numerici e angolari aurei, che dimostrano come, attraverso essi, nel passato, non solo si cercava di manifestare il Divino nella materia , e sublimarla attraverso esso, ma l'intento era quello di sentirsi parte, anche attraverso le loro opere, di un ingranaggio universale più ampio, ciclico, perfetto, aureo.

Aureo.

Oro.

Equilibrio anche nella parola, perfettamente speculare, e palindroma

R

Ribaltate la R e affiancatela alla sua parte speculare, si ottiene un Menat, una Tanit, l'ingresso del pozzo si Santa Cristina.

La R è perfetta.

R come Ra, come Sole.

E il sole ha il colore dell'oro, del Divino.

Si cercava la proporzione aurea anche nella rappresentazione del Femminino, anche architettonica, in modo che Maschile e Femminile fossero in equilibrio sinergico e le stesse opere manifestassero, energeticamente, tutta la loro potenza, possibile solo attraverso la sinergia degli opposti.

Perché diventassero, come è nel grembo femminile, nella vulva triangolare, nell'Hator "Madre delle Madri", casa di Hator, la casa dell'Oro, del Sole, dell'energia Maschile, anche nella concretizzazione architettonica.

Inscindibili l'uno dall'altra.

Sole e Luna, come le due "oo" della parola oro.

È l'energia maschile che tiene in piedi questo legame, il centro del nostro sistema solare, gravitazionalmente parlando.

E tiene in piedi anche la precessione degli equinozi, che indica la ciclicità della vita su tempi ciclici più lunghi, cosmici, universali.

Ma, ancora più importante del Sole, è il Sole Nero, la Madre delle Madri, Hator, Iside, Lilith, e tutte le divinità femminili che verranno dopo, che ancestralmente, come tutte le divinità primordiali, avevano un'energia maschile e femminile insieme, e che poi, declasseranno ad unica energia femminile, lunare.

Sin, era infatti la divinità sumerica, babilonese, mesopotamica della luna, nonostante fosse di genere maschile.

Perché le originali energie, solari e lunari, erano androgine.

Infatti Sin-cronismo indica due cose che avvengono in contemporanea, come anche sin-cretismo, convergenza di due(o più) elementi ideologici apparentemente opposti, inconciliabili, e via dicendo con le parole che hanno come radice "Sin", che indica polarità maschile e femminile insieme, energia femminile lunare in un corpo maschile.

Sin come Sinis, la terra dei nostri Architetti Divini, dove tutto ebbe inizio, poiché governavano entrambe le polarità in equilibrio. 

La nostra Antica Civiltà Sarda era assolutamente sincretica, Madre delle Madri..


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Tiziana Fenu

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Astarte e il menat

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