💙Fai come

 Fai come il lanciatore di coltelli, che tira intorno al corpo.

Scrivi amore senza nominarlo, la precisione sta nell’evitare.

Distraiti dal vocabolo solenne, già abbuffato,

punta al bordo, costeggia.

Il lanciatore di coltelli tocca da lontano,

l’errore è di raggiungere il bersaglio, la grazia è di mancarlo....

( Erri De Luca)

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Il lanciatore di coltelli sfida il "potenziale danno".

Non affonda mai il colpo letale. Finirebbe lo spettacolo.

Ma il punto è questo. L'amore non è uno spettacolo. Non esige spettatori. È una questione intima.

Ci sono Anime che si soddisfano, si appagano maggiormente di questa "dimensione di confine", che non dell'accogliere totalmente l'amore, e così mandano avanti lo spettacolo in scena innumerevoli volte.

Sul brivido del "detto/non detto", dell'alludere, del fare e disfare..

Costeggiano i bordi.

Mantenendo sempre alta quella vibrazione, quella tensione erotica ("erotica" nel senso che riguarda proprio la vita, l'eros) dell'alludere ad un qualcosa che non vogliono che scenda dalla ruota che gira.

Sempre sulla giostra.

Sempre sul brivido. 

Ma pur sempre sul crinale.

Non nella materia.

Il vero brivido, la vera emozione è nella materia

Emo-zione

Emo.

Sangue.

Azione nel sangue. 

Restare in questa Dimensione di confine, delle possibilità, non né edificante, né svilente. 

Mentre scrivevo pensavo che si comportano così, i narcisisti.

Anche. Ma lo fanno anche coloro che sono stati delusi dall'amore, nauseati dalla parola stessa e da chi l'ha loro offerta in un calice di veleno.

È penso anche a chi invece, questo concetto l'ha sublimato, e lo tiene alto, nella dimensione della magia, della purezza, della perfezione del tiro, della grazia. E costeggiano i bordi, dilatandoli in parole scritte, emozioni, racconti dentro i racconti.

E a volte, semplicemente, questa "grazia che si ha nell'evitarlo", non è solo grazia intesa come armonia, ma come "grazia divina", un'autoprotezione che non consente un solo grammo in più di sofferenza.

E ti sazia maggiormente il lieve assaggio, che il pasto completo.

Indigesto per troppe volte.

L'Amore richiede Presenza, reciprocità.

Nello spettacolo del lanciatore dei coltelli non vi è reciprocità tra i due.

Uno subisce e l'altro è attivo.

Uno, si fida dell'altro.

L'altro si fida solo di se stesso.

Altrimenti finisce lo spettacolo.

Il suo, di spettacolo.

Lo snodo cruciale che esemplifica  il concetto di amore è proprio qui, in questo dislivello che si deve appianare in reciprocità.

Per amare, per imparare ad amare, ti devi fidare dell'altro, più che di te stesso.

L'amore non è calcolo razionale di angolazioni, di prospettiva, di mira.

L'Amore non ha nulla a che vedere con la logica.

Ma per proteggere il cuore, si, funziona alla grande.

E lo spettacolo, la finzione, continua.

Mettiamo in scena quel che realmente è.

Non il nostro coraggio.

Ma le nostre piu intime paure, che solo l'Amore, può intimamente sanare.

Tiziana Fenu

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