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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, settembre 12, 2021

💛Il concetto di gemellare

 Il concetto del "gemellare" nell'antica Civiltà Sarda, come veicolo del Divino. 


Colgo l'occasione, oggi, per via di due "strani sincronismi" riguardo due diversi post, per porre l'attenzione sul concetto di "doppio/gemellare" come veicolo del Divino. 

Il primo post riguarda un articolo molto interessante del ricercatore Sandro Angei, che vi consiglio di leggere, e del quale vi lascio il link

(https://maimoniblog.blogspot.com/2021/09/santanastasia-tende-la-mano-santa.html?m=1) 

Il secondo post riguarda due particolari Domus de Janas, chiamate de Tziu Pepi, a Goni, risalenti al 3500 a.C., e sopraelevate da terra, di circa 4 metri, fotografate dal ricercatore Sergio Melis. 

La didascalia del post dice

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1873280312872022&id=100005702141895

"Goni (CA) domus de janas Tziu Pepi o Serrionis.

Queste domus, si trovano a circa 1 km. dal paese di Goni, si possono raggiungere percorrendo la strada provinciale 23, in direzione di Pranu Muttedu, sono indicate da un cartello.

La necropoli è formata da due domus risalenti al 3500 a.c.

Un fatto curioso è che si trovano a 4 metri d'altezza rispetto al piano di calpestio'"


La mia impressione su queste particolari Domus, è stata questa. 

Può anche darsi che queste Domus meravigliose siano state scavate così in alto per una pura funzione estetica, perché magari era bello che fossero incastonate in una conformazione rocciosa naturale.

Ma sembra che fossero così in alto per un qualche motivo ad uso ritualistico.

Avrebbero potuto scavarle in basso.. Invece le hanno scavate in alto, per essere maggiormente protette e maggiormente a contatto con il divino.. E ritorna anche qui il concetto del gemellare, del doppio, "accesso per il divino". 


Invece nell'articolo di Sandro Angei, si parla del pozzo di Sant'Anastasia, che si trova nelle vicinanze del pozzo di Santa Cristina, un secondo pozzo che potesse fungere da recettore drl "troppo pieno" drlla vasca lustrale drl pozzo Sacro di Paulilatino.. 

Un pozzo nel quale furono trovati molte offerte di culto. 

Nell'articolo si sottolinea come i due pozzi fossero "ritualmente legati l'uno all'altro". 

Ma mi ha colpito molto questa frase:

"Questo sta a significare che l'acqua salutifera non doveva venire mai a contatto con la superficie". 

Questo concetto di "divinizzazione" e di volerne preservare la purezza evitando il contatto con la superficie, mi rimanda allo stesso concetto del "preservare" da ogni impurità, evitando il contatto con la superficie terrena, della vestizione de "su Componidori" della Sartiglia di Oristano, che non può mettere piede in terra per tutto il cerimoniale. 

"Perché è un demiurgo  "compositore", che armonizza gli animi degli umani perché ha composto, armonicamente e secondo precisi parametri aritmetici e musicali, il cosmo, come un musicista. 

Ne parla Platone nel Timeo, di questo compositore e armonizzatore delle sette sfere che ritroveremo anche nella concezione dantesca del cosmo, dove Dante ascende al cielo delle stelle Fisse, presso la costellazione dei Gemelli, perché proprio la costellazione dei Gemelli, indica l'androgino, la divinità completata(avete presente le nostre due pavoncelle bifronti davanti all'albero della vita?), l'integrazione, che da accesso a livelli superiori di consapevolezza e conoscenza. 

Sfere planetarie che compongono il paradiso dantesco, e che Dante chiama "cielo di pietra", nonostante la loro composizione eterea, perché è proprio la materia, dotata di moto circolare ed eterno, a giustificare l'esistenza di una musica celeste, determinata, appunto, dal moto perpetuo dei pianeti.

Io credo proprio che i nuraghi, in numero così alto, indichino la divinità demiurgica solare primigenia, quella collina androgina che significa fuoco, inteso come fuoco solare, luce, come il Benben, come la radice di piramide(il pyr greco), come la radice di Nuraghe, Nur.

E questa concezione cosmogonica del "doppio", delle coppie primordiali Gemelle cosmogoniche che creano la prima civiltà, ha un'enorme importanza, perché astrologicamente, quella che venne definita l"eta' dell'Oro, si trovava, come cloruro equinoziale, quando il sole sorge, all'equinozio di primavera, sotto la costellazione dei Gemelli.

Si narra che il primo fuoco degli umani, venne acceso nell'età aurea dei Gemelli, forse un milione e mezzo di anni fa, quando si scoprì che con due bastoncini "gemelli", per confricazione, cioè per notevole sfregamento, si poteva creare la scintilla di vita, di sopravvivenza, del fuoco.

Questo concetto del "gemellare", dal quale scaturisce il fuoco vitale, poi è rimasto nel corso dei secoli, fino ad arrivare anche al periodo che riguarda le concezioni cosmogoniche in Egitto, quindi sino al 6000/4000 a.C.circa, periodo dell'era dei Gemelli, appunto.

Ecco perché le divinità creatrici sono come gemellari in una stessa entità, androgine.

Ed è per questo motivo che crearono coppie(maschio e femmina) in numero uguale, per creare i primi nuclei di Umani.

Ed ecco perché questo è stato riflesso anche sul piano terreno

Abbiamo un nuraghe che è contemporaneamente fuoco(nur) e acqua(Nun), e questo equilibrio lo si è cercato in tutte le manifestazioni architettoniche.

Il nuraghe è fallico, maschile, ma nel contempo, cavo come un utero.

Unisce cielo(maschile) e terra( femminile)

Ha il pieno(maschile) e il vuoto(femminile)

Ha la luce(maschile) e anche l'ombra( femminile)


Questa smania creativa, edificante, corrisponde ad una precisa concezione radiante dell'energia creativa, concettualizzata soprattutto dall'osservazione degli astri e dei pianeti, con le loro parabole circolari nel cielo, a partire dal Sole, che veniva considerato un pianeta.

La circolarità dell'ellittica dei pianeti e del sole, ha dato loro la dimensione del Tempo, e sul tempo hanno potuto iniziare a scandire la loro esistenza, i ritmi quotidiani, le semine. Il divenire

L'era astrologica dei Gemelli, infatti è importante, perché è in questo periodo che si scopre la ruota, ed essendo un segno governato da Mercurio, è governato dalla dimensione della comunicazione (la scrittura cuneiforme risale a quel periodo). 


Gemelli che indicano tutta una simbologia che si lega poi all'albero della vita, con i due guardiani "laterali", che rappresentano le due energie contrapposte maschile e femminile, come le nostre pavoncelle sarde. 

Non so se avete fatto caso a come, in ogni parte del mondo, in ogni civiltà vi è stessa rappresentazione iconografica che risale all'età dell'Oro: una divinità che tiene in mano, a braccia aperte, due oggetti o animali, uguali, in modo simmetrico. 

(da un mio post "Nuraghe/sfere celesti" https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/i-nuraghi-riflesso-dellarmonia-musicale.html?m=1

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Questo concetto del gemellare, del doppio, dello specchio, ho notato che è molto presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda.. 

Capovolto, pavoncelle, Tanit capovolta, ombra capovolta nel pozzo di Santa Cristina, gradini superiori(impraticabili) e inferiori, speculari, in molti pozzi sacri, compreso il Santa Cristina..

Ed è presente anche a livello linguistico.

Ne è un esempio proprio la parola "Janas", che letto al contrario diventa "sanaj", guarire, 

Una specularità che affida alla parola speculare, la funzione del divinizzante, del guarire, del tramutare.

Si guarì a attraverso il sonno, attraverso le Frequenze terapeutiche dei 110 hz, tipica delle Domus e dei luoghi di culto, sacri. 

"su sonu de su sonnu"

Il suono, la frequenza del sonno.

Dell'incubatio, di cui già avevo parlato.

"sonu" letto al contrario, diventa "unos".

Perché tramite su sonu/sonnu terapeutico si diventa uno con la dimensione spirituale. 

È come se lo speculare fungesse da energia opposta e simile per energizzare il dinamismo alchemico e coadiuvare il processo di trasformazione e divinizzazione/guarigione.

In questo senso, mi risuona molto il concetto di pozzo di Sant'Anastasia, gemello del Santa Cristina, finalizzato ad una ottimizzazione e completamento del processo alchemico di guarigione/rinascita.

Il "gemellare/speculare", consente un circuito "chiuso" incontaminato di energia, che scorre tra le due polarità opposte, come nel Sacro Vajra, come nella Kundalini.

Tutte le Antiche divinità erano rappresentate con le braccia aperte e due animali uguali e speculari in mano, stesso concetto per la Tanit, per Inanna.. La specularità è androginia sinergica, forze in equilibrio che possono creare e trasformare.

È mi colpiscono moltissimo, a proposito di gemellarita', queste due Domus de Janas di Goni, create in una posizione più elevata, rispetto alle altre. 

Sempre con i loro ingressi quadrati, come le altre Domus, che indica la terra, il passaggio uterino nel ventre di Madre Terra, nella Sacra Pietra. 

Un ingresso sopraelevato di 4 metri, non accessibile per tutti, protetto. 

Due Domus gemellari, in un luogo, Goni, che come avevo già scritto, è il fulcro alchemico della creazione 

(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/goni-il-gone-della-vita.html?m=1) 


"La planimetria di questa Tomba 2, a Goni

Molto, molto particolare

Vedendola l'ho subito associata ad un particolare momento della creazione

Inanzittutto i tre anelli concentrici in pietra, intorno alla  "Tomba". 

Tre come il ciclo triadico della creazione, l'uno più uno, che da origine al tre. 

Ma anche tre, come nascita, morte e rinascita. 

Luoghi sacri di creazione. 

Non "tombe". 

Le Domus non erano propriamente Tombe, erano luoghi alchemici di rinascita e trasmutazione. 

Ogni singolo Nuraghe parla di creazione, ogni singolo Pozzo Sacro, ogni singola Tomba dei Giganti

Ciò che mi colpisce, oltre ai tre anelli concentrici, sono le due cellette interne. 

Hanno la stessa forma di un passaggio particolare ed importantissimo, nella riproduzione delle cellule, durante la mitosi, chiamato Telofase II, nel quale si formano i nuclei ai poli opposti di ciascuna cellula.  

La cellula è pronta per dividersi. 

La mitosi è un tipo di processo cellulare che darà origine ai Gameti, (l'uovo femminile e lo spermatozoo maschile), i quali sono prodotti dalle Gonadi( gli organi anatomici, le ghiandole che producono i gameti, ovaie per le donne e testicoli per gli uomini). 

La forma delle due cellette unite, è la stessa di una cellula pronta alla divisione. 

All'interno di un "triplice recinto circolare" che parla di creazione triadica, di nascita /morte/rinascita

Quindi un luogo sacro di nascita/rinascita 

Si potrebbe obiettare che non è possibile assimilare una forma delle due cellette, ad una cellula che sta per dividersi, nella sua fase telofasica. 

Questo non è totalmente vero

Dimentichiamo sempre del forte potere delle memorie globali, akashiche, dell'umanità, e di quanto, da una civiltà all'altra, partendo dalle più evolute, che poi sono state sommerse, come quella di Lemuria e di Atlantide, estremamente evolute, con esseri oltre i tre metri e mezzo, testimoniati in tutte le civiltà, comprese la nostra sarda, queste memorie, queste conoscenze , passino attraverso il DNA, silenziosamente, e restano come memorie, come conoscenze che non si spiegano attraverso un normale apprendimento, ma attraverso la trasmissione genetica e mnemonica nel Dna. 

Quel DNA, nella cui sezione, nei suoi filamenti, vi è la struttura del Fiore della vita a 6 punte.

 L'evoluzione del trilobato a tre punte

La creazione concretizzata nella materia. 

Ce lo siamo impressi nella fronte del Boes, per non dimenticare. 

E ditemi voi, se non è strano, trovare una struttura, una "tomba" a forma di cellula pronta alla separazione, proprio in un paese, Goni, il cui nome sembra la forma sincopata della parola Gonadi. 


Gonadi deriva dal greco "gone", che significa "seme" 

Goni, nel quale si rappresenta un seme riproduttivo pronto alla separazione, nel triplice recinto in pietra della creazione

Non può essere un caso

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Capite? I gameti sono due gemelli, rappresentano il concetto del doppio, della creazione 

E anche la zona di questa tomba "gonade", a Goni, esattamente a Pranu Mutteddu, parla di duplicazione, di gemellarita'(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/pranu-mutteddu.html?m=1) 

La parola "Mutteddu" è molto simile alla parola "muttettu". 

" Su muttettu" sardo che prevede tutta una serie di " torradas", che corrispondono alle rime, sempre presenti nel "muttetto", anche se modulate in diversi modi. 

Ma cosa è una rima,, se non la ripetizione della stessa desinenza di due parole? "

È una duplicazione che si ripete, proprio come la duplicazione della cellula, di quel" gone/Goni", di quel seme, rappresentato con la disposizione delle pietre della tomba n. 2, come ho spiegato nel post precedente su Goni. 

Pranu Mutteddu è come un DNA trascritto nella pietra. 

Anche le tante perdas fittas nel terreno sembrano un DNA che si snoda

Su Muttettu è una duplicazione cellulare in forma linguistica.

Una mitosi. 

Mito. 

Mitosi. 

Il mito non è mai stato separato dalla storia. 

È l'umano che si duplica attraverso la divinità, per trovare se stesso. 

Nella duplicazione si riconosce. 

Riconosce la divinità che è in sé, e attraverso essa, esplica la sua continuazione, inglobandola in quel contesto di "storia dell'umanità", che porta in sé memorie animiche, genetiche e cellulari. 

Perpetuando la mitosi, la duplicazione nei "muttetti", perpetua l'identità della "sua gente". 

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Quindi, no, non può essere un caso che queste due Domus siano state creare come due strutture gemelle

E non è un caso che il pozzo di Santa Cristina, abbia un suo gemello nel pozzo di Sant'Anastasia. 

I due gemelli, speculari, custodiscono gli opposti, custodiscono il Divino e ne sono sua manifestazione. 


Tiziana Fenu 

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Il concetto di gemellare

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