Da un post di un mio contatto,
Jacquelin Engel(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2029713400538411&id=100004993125345)
"L'arte di lavorare la conchiglia gigante
raggiunse il suo apogeo nelle Isole Salomone.
Gli oggetti di conchiglia più complessi erano i barava, placche ornate traforate create nelle Isole Salomone occidentali. I disegni su alcuni barava sono geometrici, ma molti includono figure umane stilizzate intervallate da forme che ricordano volti, mostrati con occhi a spirale e bocche sorridenti piene di denti minuti.
Sembra che Barava sia stato associato a luoghi di sepoltura e sarebbe stato usato per adornare strutture che ospitavano i teschi di uomini importanti o nemici uccisi o posti su tombe.
In passato, alcuni barava facevano parte dei vovoso, potenti amuleti trasportati nelle canoe da guerra durante le spedizioni di caccia alle teste per proteggere l'equipaggio e garantire il successo. Alcuni sono stati realizzati come porte per le case-teschio di importanti antenati e in generale sono stati tenuti come simboli della rivendicazione di un clan sulla sua terra."
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*Le conchiglie sono sempre state considerate preziosi amuleti, contro l'infertilita'(ricordiamo che Venere nasce sul guscio di una conchiglia, dalla spuma di mare ingravidata dal seme di Urano), anche per la loro forma che spesso ricorda una vagina.
Ma vennero usate anche nei riti funebri, posate sopra gli occhi dei morti, affinché non dimenticassero il loro legame con i vivi e ne custodissero la memoria. Poiché l'acqua è memoria e le conchiglie sono custodi di un'immensa memoria universale custodita negli oceani.
Sono stupendi questi gusci lavorati in questo modo, poiché oltre la bellezza estetica celano un forte simbolismo.
La prima placca in particolare, presenta una figura centrale su un anello che può essere interpretato come una doppia circonferenza, del Sole e della Luna, del Maschile e Femminile, sovrapposti.
Energie speculari e complementari che sono enfatizzate dalla presenza delle due figure laterali a quella centrale, che le tiene in mano, a rappresentare, come tipico in moltissime figure in ogni civilta e periodo, quel doppio speculare e gemellare che rappresenta la forza energetica della Kundalini, con le sue nadi laterali, Ida e Pingala, il femminile e il maschile.
Equilibrio necessario, tra le due energie, per raggiungere la sinergia creativa di "nascita/morte/rinascita", come esemplificano le tre circonferenze centrali.
Elemento del doppio, presente anche al di sopra dei tre cerchietti, con i due elementi speculari uniti dall'elemento femminile del cerchio, simbolo del grembo, della circolarità del ciclo di vita.
Il doppio, simbolo della creazione, è presente anche nel terzo manufatto, dove si vede chiaramente che l'elemento doppio è speculare ma differenziato in maschio (elemento a sinistra, che ha una sommità "penetrante"), e femmina(l'elemento a destra(circolare e accogliente come un grembo)
Nel secondo manufatto, invece spicca, sull'elemento androgino dell'anello con doppia circonferenza, una serie di sei elementi quasi ad incastro tra loro, nella parte superiore e in basso, quasi fossero dei tasselli di un puzzle che combaciano, come il maschile e il femminile
Il sei, nelle antiche civiltà rappresentava il sole, la forza creatrice monadica che poi si svilupperà in unione di opposti con la stella di Davide a sei punte, simbolo del re Salomone, unione del maschile e del femminile. Il sole e la luna, infatti, avevano energie sia maschili che femminili, erano interscambiabili.
Dei manufatti straordinari, di grandissima eleganza e abilità artigianale
*mia personale interpretazione
Tiziana Fenu
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