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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, settembre 21, 2021

💚Melagrana /scacchiera

 Melagrana risalente al periodo greco del 750 a.C.circa, ed esposta al British Museum di Londra.

Una melagrana, che per simbologia rappresenta il Sacro Femminino, con il suo potere creativo e fertile.

I chicchi rossi della melagrana richiamano il fertile sangue mestruale, e la loro capacità di generare e duplicarsi. Spesso la melagrana viene rappresentata nelle sacre iconografie raffiguranti Madonne, anche per la particolarità di avere come una sorta di "corona" all'estremità.

Ma il Sacro Femminino non ha nessun potere creativo senza la sua controparte energetica, il Mascolino.

Ed è proprio questo, che viene rappresentato in questo motivo "a scacchiera", molto comune in ogni civiltà ma che affonda le radici nell'Antica Civiltà Sarda.

Abbiamo infatti, come ho già approfondito in passato, una "scacchiera" che risale a ben due secoli e mezzo, tre secoli prima, all'epoca neolitica.

Si tratta della scacchiera della Domus de janas di Pubusattile, a Villanova Monteleone, in provincia di Sassari

Una scacchiera che consta di 64 quadratini, 32 bianchi e 32 quadrati, affiancata da 6 motivi ondulati, che probabilmente rappresentano la conoscenza, il serpente, o le onde vibrazionali che questa potente sinergia di opposti comporta, poiché il sei, è il numero della Sacra Coppia Divina.

Otto per lato. Il numero otto indica l'infinito, l'unione di cielo e terra.

La creazione di una dimensione a sé stante, tra Cielo e Terra. 

Una griglia, quella neolitica della nostra Domus, che resterà fino ai giorni nostri, nel gioco della scacchiera con gli scacchi, e che, come ho già approfondito, servirà da griglia per lo schema delle vibrazioni, nell'arte sacra del Kamasutra, che è la dottrina delle vibrazioni.

Concetto che si accorda perfettamente alla rappresentazione dei sei motivi ondulati al lato della scacchiera della Domus de Jana, e alla rappresentazione, nella melagrana greca, della "corona" a sette sporgenze, che richiamano il motivo decorativo tra i tre anelli paralleli, che accompagnano la sfera.

Sembrano ricordare delle porte, il passaggio Alchemico delle porte, per il quale è necessaria la sinergia degli opposti, per potervi accedere.

Per poter accedere alla dimensione cosmica delle 7 sfere planetarie, che consentono di elevarsi oltre il terreno, il denso.

Il motivo nei "meridiani" della sfera, ricordano il motivo a "spiga", anch'esso simbolo di fertilità, così frequente, addirittura nella stessa disposizione dei massi nei nuraghi, nella nostra Antica Civiltà.

Grano, contiene in sé, nella parola, la particella "an", che indicava in periodo sumero(o sardo che sia, secondo molti studiosi), la stella più brillante dei cieli, che veniva identificata con Venere, rappresentata da una stella ad otto punte, che ha un ciclo di 8 anni terrestri, come ho già approfondito riguardo la stella ad otto punte.

Una disposizione grafica della spiga del grano, che quindi veicola in sé il messaggio di una simbologia del Femminino fertile e abbondante come il grano.

Decorazione a spiga, che si sviluppa lungo tre linee meridiane( e probabilmente ce ne sono tre, a formarne sei in tutto, anche nell'altro lato). Tre come la triade creativa e di "nascita/morte/rinascita", lunare, tipico del Femminino.

Da noi in Sardegna si dice "s'arrisu e s'arenara, pigada e squartarada", che tradotto, significa "la risata della melagrana, presa e scaraventata a terra, in modo che si apra e sparpagli tutti i suoi chicchi".

Questa similitudine "melagrana-risata-fertilità", è giustificabile dal fatto che si credeva il ridere fosse una prerogativa divina, e che gli uomini fossero stati creati in un moto di risata divina.

Il riso, riporta la primavera sulla terra, come sulla labbra di Demetra, nonostante la perdita della figlia Core.

La risata catarchica, che ci riconduce alla nostra divinità, e alla nostra capacità trasformativa, poiché unisce in sé gli opposti, e in essi ritrova un nuovo equilibrio, in un rinnovamento continuo, tipico del nostro "riso sardonico", eversivo, irriverente, vitale, talmente potente da riuscire a calmare anche l'ira, facendoci entrare in un altra dimensione fuori da ogni schema, liberi nella dimensione dove gli opposti si incontrano e creano una nuova realtà leggera e fluida, che sana, come una risata dionisiaca che non teme nulla, dove ci rinnoviamo a noi stessi, oltre la nostra dura scorza di melagrana, e liberiamo il nostro infinito potere creativo, oltre la piatta realtà.

Questo manufatto, non è solo la rappresentazione di una melagrana, ma è soprattutto, la rappresentazione di una dimensione divina, latente e presente in ogni umano, trasformativa, fertile e rigeneratrice, esattamente come la scacchiera di Pubusattile, che io amo chiamare il "tempio" della nuova dimensione ultraterrena, dove gli opposti agiscono in sinergia a creare buone e nuove vibrazioni d'amore e di sesso, di vita, di risate cristalline che fanno tremare gli stessi Dei.


Tiziana Fenu

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